Joel Obi, una delle poche note positive della travagliata stagione nerazzurra, si è raccontato ai microfoni di Roberto Monzani nel corso di Prima Serata su Inter Channel. Si parla dell’Inter e di quanto si senta parte della famiglia, del derby e dei suoi idoli Stankovic e Zanetti.
“Ho ancora tanto da dimostrare – racconta il giovane centrocampista nigeriano – ma piano piano sto acquisendo fiducia. I miei compagni mi aiutano a crescere e io, insieme a loro, non ho paura di farlo. Sono felice qui, sereno: la società mi dà tranquillità. Sono stato fortunato, ho fatto la scelta giusta rimanendo qui a lavorare duro, in attesa del mio momento. Speravo che un giorno ci sarebbe stata la mia occasione e ora che è arrivata non la voglio sprecare: sono concentrato sul lavoro e lo faccio con serenità, grazie al club. Sono contento di come sono cresciuto nel corso di questa stagione, anche se per la squadra avrei voluto risultati diversi“. Quest’anno Obi è stato impiegato in diversi ruoli: “Mi piace fare il terzo in un centrocampo a 3 o nel 4-4-2 il centrale di centrocampo, ma mi adatto a tutto. Ovunque mi trovi cerco di dare tutto”.
La sconfitta di Parma ha ormai compromesso la corsa nerazzurra al terzo posto, ma Obi guarda comunque avanti: “Adesso c’è il derby, importantissimo, e poi è una partita a sé, faremo il massimo per dare almeno questa soddisfazione ai tifosi. Il risultato di Parma, in vista del derby, non conta niente, e noi cercheremo di portarlo a casa“. Contro il Cesena, intanto, è anche arrivato il primo gol con la maglia dell’Inter: “Un gol sì, ma un po’ in comproprietà… mezzo e mezzo, ma sono stato lo stesso molto felice. All’inizio, però, non avevo quasi neanche realizzato di aver fatto gol e poi ho anche pensato che non fosse il momento di esultare tanto ma di pensare solo a vincere”.
Dejan Stankovic e Javier Zanetti, suoi idoli quando era bambino, adesso sono suoi compagni di squadra: “Quando arrivai in Italia, una delle prime cose che feci fu quella di andarmi a comprare una maglia di Zanetti: un idolo. E poi, poco dopo, quella di Stankovic. E pensare che adesso la mia vita è fatta di allenamenti insieme a loro tutti i giorni… Mi sembravano così irraggiungibili...”.