Jovetic, ex numero 10 nerazzurro girato a prestito nel mercato di gennaio al Siviglia, ha rilasciato una lunga intervista alla rivista ufficiale della squadra lusitana. Ecco alcuni stralci delle sue dichiarazioni.
IL SIVIGLIA SI ADATTA ALLE MIE CARATTERISTICHE
Jovetic ha ripercorso gli ultimi mesi, soffermandosi sulla decisione di accettare il trasferimento in Spagna: “Ho parlato con molta gente che ha giocato qui, Banega, Medel, Kondogbia e Nasri e tutti mi hanno parlato molto bene di Siviglia, della squadra, dell’ambiente, della passione e della città. Già lo seguivo, mi piaceva il modo in cui gioca, esprime un bel calcio e segna molti gol. Era una squadra molto offensiva, in linea con le mie caratteristiche e con la mia idea di calcio, e per questo ho deciso di venire.”
GLI ULTIMI MESI ALL’INTER SONO STATI UN CALVARIO, MA HO SEMPRE CREDUTO IN ME
Jovetic ha parlato anche degli ultimi sei mesi che ha passato all’Inter, una parentesi molto sfortunata per lui, che commenta:“Sono stati difficili mesi difficili, non giocavo praticamente mai (solo 67 minuti in campo), però avevo la Nazionale in cui giocavo sempre, questo mi aiutava ad avere fiducia. Con il Montenegro ho segnato tre gol e fatto 4 assist in 4 partite, è stato molto importante per me. Mi allenavo al 100% e avevo un personal trainer con cui lavoravo ogni giorno. Per questo mi sentivo bene fisicamente, anche se giocavo poco. Non è facile arrivare da sei mesi in cui non giochi, in cui sei senza agonismo e giocare poi tutti i giorni, ma ora sto bene. Sono felice, i miei compagni mi hanno accolto molto bene e voglio godermi questa opportunità”.
JoJo ha parlato anche dei mister che in nerazzurro non hanno creduto in lui, DeBoer e Pioli: “Non è una cosa buona dal punto di vista psicologico, però in questi casi devi lavorare molto e credere in te. Quando altri non credono in te non è importante, conta solo la tua testa, conta che lo faccia tu stesso. Questo si è visto in Nazionale, non giocavo da due mesi, ci sono andato e ho segnato. Ero sempre pronto, mi allenavo come non mai e sapevo che prima o poi tutto sarebbe andato bene. Ora sono felice qui, ho trovato la mia dimensione e vorrei restare. Sono sereno e posso giocare”.