Moratti: “Nessuno pensava avrei mai preso Ronaldo, l’Inter ora ha bisogno di riferimenti”

Moratti, in occasione del ventennale dell’acquisto di Ronaldo, ha rilasciato un’intervista a Mi-Tomorrow.

NESSUNO CREDEVA DAVVERO AVREI PRESO RONALDO

Fonte: Inter.it

Moratti ricorda così la storica trattativa: “Non è stata una cosa facilissima, ma è scivolata via molto bene. Nessuno pensava che potessi acquistarlo, per cui non ebbi concorrenza, nessuno si intromise. Lui aveva dei problemi con il Barcellona e una volta pagata la clausola doveva decidere solo il giocatore. L’atto finale è stato mentre stavo andando a Padova per lavoro. Mi chiamò Giovanni Branchini e mi disse che si poteva fare. A quel punto ne approfittai per una visita a Sant’Antonio, così per scaramanzia…”.

Moratti ha poi proseguito: Ronaldo lo avevo conosciuto un anno prima, era venuto a Milano assieme alla fidanzata. Stava per andare al Barcellona, mi portò una sua figurina che ho ancora con me. C’era già l’idea che prima o poi potesse venire all’Inter. Avevo detto alla Nike che se avessi preso Ronaldo mi avrebbero dato una cifra molto diversa per la sponsorizzazione. Loro non ci credevano e quindi mi dissero sì. Ma quando compri un club lo fai sognando qualcosa di eccezionale, senza pensare a cosa è possibile e cosa no. Io tentai subito di prendere Cantona, se ce l’avessi fatta sono convinto che avremmo vinto il campionato al primo anno”.

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Fonte: Inter.it

L’ex presidente nerazzurro ha continuato: “Il primo anno è stato stupendo. Purtroppo la nazionale brasiliana lo spaccò in due nella preparazione ai Mondiali e poi ebbe due gravissimi incidenti. Accolsi il suo addio capendo umanamente la cosa. È un peccato perché se fosse riuscita la prima operazione alla perfezione tutto sarebbe stato diverso. In realtà con Ronaldo non c’è mai stato un cattivo rapporto ed è sempre stato molto affettuoso con me. Andare al Milan non fu la migliore delle sue scelte, però in ogni caso non potevi portargli rancore”.

“Cosa mi aspetto da Suning? Beh, prima o poi faranno un colpaccio in stile Ronaldo. I grandi campioni danno entusiasmo, ma adesso serve trovare qualcuno che senta l’appartenenza professionale al club, il dovere di dare il massimo per la squadra, che senta la maglia come una seconda pelle. Suning ha una potenzialità economica notevole, ma le esperienze bisogna farle. Quella di questa stagione è stata talmente negativa da essere utilissima. Ora è cambiato l’allenatore, ma i giocatori devono dimostrare un carattere che non hanno dimostrato, oppure servono dei punti di riferimento nuovi che trascinino gli altri al successo”.

Moratti ha poi concluso: “Un altro Moratti alla presidenza dell’Inter? Sono cose che non programmi. Per debolezza o passione ci cadi dentro, senza averlo previsto. Lascio ai miei figli la libertà di farlo, ma i costi e l’impegno rendono un mestiere vero e proprio quello di presidente. Serve quel tanto di incoscienza che non mi sento di augurare loro, per il loro bene”.

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