Inter cosa ti serve? I nerazzurri devono necessariamente darsi una mossa e non solo sul mercato. Il club viene da una serie di stagioni deludenti e totalmente fallimentari. I tifosi, da sempre abituati a soffrire, reclamano a gran voce dei segnali positivi. Certo, da sempre i nerazzurri hanno alternato periodi gloriosi a un decennio di buio.
Tuttavia è giunta l’ora della riscossa. L’Inter e la sua tifoseria meritano di meglio, questo è lapalissiano. Ma detto ciò, al di là delle voci che si rincorrono da mesi circa un mercato faraonico, alla prova dei fatti, cosa serve davvero a questa squadra per tornare competitiva?
L’ARMA IN PIÙ È GIÀ IN CASA: SPALLETTI
In primis un allenatore con gli attributi grossi così. E, per quanto alcuni possano storcere il naso, Spalletti lo è. Quindi il primo tassello del puzzle c’è già. Spalletti non è il mister più vincente della storia, non è il più simpatico, ma è il leader carismatico di cui i nerazzurri avevano assolutamente bisogno.
Big Luciano può essere, anche più del tanto decantato Simeone, l’istrionico guerriero capace di guidare l’Inter fuori dalla palude del qualunquismo. Perché conosce il calcio italiano, ha sempre tirato fuori il massimo possibile dai propri giocatori e se necessario sa fare la voce grossa non solo coi giornalisti.
Spalletti era il meglio reperibile sulla piazza, poche storie. Conte, Simeone e Guardiola erano suggestioni, sogni deliranti di una notte di mezz’estate. Non erano veramente fattibili. L’allenatore toscano era il migliore fra i nomi concreti ed è arrivato.
Lui può veramente essere l’arma in più di quest’anno, colui che sposta l’ago della bilancia. Perché il problema primario delle ultime stagioni è stato il carattere, l’attaccamento alla maglia, la voglia. E Spalletti se serve, la voglia te la fa sputare a suon di strigliate. Perciò, almeno qui, uno a zero per Suning.
CEDERE GLI ESUBERI RESTA UN’OPERAZIONE FONDAMENTALE
Cosa serve d’altro? Beh innanzitutto fare chiarezza. Capire chi è da Inter e chi no, chi si merita la riconferma e chi invece deve vedersi indicata la porta. È soprattutto in tal senso che hanno lavorato fino ad ora Sabatini ed Ausilio, trovandosi però di fronte una montagna di ingaggi pressoché impossibili da piazzare.
Nonostante il capolavoro fatto per calmare l’Uefa riguardo le plusvalenze, in casa nerazzurra sono ancora molti i giocatori che vanno piazzati entro la chiusura della sessione di mercato.
Ranocchia, Medel, Santon, Nagatomo, Brozovic, Biabiany e Jovetic vanno necessariamente ceduti. Inoltre resta il nodo Perisic, che va chiarito al più presto per rasserenare il clima in spogliatoio e poter al contempo virare con decisione su un degno sostituto.
Ranocchia, Medel e Biabiany sembrano i più facili da piazzare, avendo molte pretendenti e percependo un ingaggio relativamente modesto rispetto agli altri esuberi. Inoltre possono essere innesti importanti per rose di medio-basso profilo.
INGAGGI ELEVATI E SCARSO RENDIMENTO SONO SCOGLI DIFFICILI DA SCALARE
Discorso diverso per tutti gli altri che pagano anni di prestazioni deludenti. Brozovic, corteggiato a lungo lo scorso anno dal Chelsea, non ha al momento pretendenti concrete e rischia di pagare, e far pagare anche all‘Inter, a caro prezzo l’indolenza con cui è sceso in campo ultimamente.
Idem per Nagatomo e Santon che dopo stagioni passate più in panchina che in campo faticano a trovare nuovi orizzonti.
Capitolo a parte poi per Jovetic: il montenegrino fa gola a molti nonostante tutto ma ha un ingaggio elevatissimo per la maggioranza dei club interessati a lui. Perciò sarebbe una mossa saggia inserirlo in qualche trattativa come pedina di scambio, magari per facilitare l’arrivo di qualche big come Nainggolan.
Una cosa è sicura: per piazzare tutti questi esuberi ci vorranno i salti mortali, ma Wonder Walter abituato a dare spettacolo, perciò mai dire mai.
LA DIFESA HA BISOGNO DI 3 INNESTI CHE DIANO SICUREZZA
Infine il piatto forte: cosa serve IN ENTRATA per far si che questi anni di sofferenza finiscano? Quali dovranno essere le mosse della società per zittire mugugni e malelingue e ridare smalto a un campionato che ormai da troppo tempo è spento?
Sabatini e Spalletti continuano a predicare calma e ribadire che ai nerazzurri servono solo pochi innesti per fare il salto di qualità. Tuttavia l’opinione comune è che all’Inter manchi ancora molto per ridurre il gap con la Juventus ed il Napoli e quello, forse, formatosi con i cugini del Milan. Al biscione servono due terzini fluidificanti che sappiano veramente fare la differenza.
Nel calcio di oggi due terzini di livello possono davvero far fare il salto di qualità. Chiuso ormai l’affare Dalbert a sinistra, l’ufficialità dovrebbe arrivare dopo i preliminari di Champions del Nizza, resta il buco a destra in cui D’Ambrosio, per quanto volenteroso, non può garantire la qualità necessaria.
Possibile quindi un ritorno di fiamma per Darmian, non inseritosi perfettamente a Manchester, e che potrebbe rientrare nell’operazione che porterà Perisic oltremanica.
Sempre in difesa il solo Skriniar non può e non deve addossarsi subito tutte le responsabilità di un reparto fin troppo ballerino. Per questo, visti anche gli svarioni di Miranda e Murillo nella stagione passata, serve un difensore di spessore ed esperienza., non necessariamente un centrale di primissima fascia, ma qualcuno che sappia dare solidità e garantire qualche minuto di serenità a Handanovic.
Perciò, anche visti gli ottimi contatti in Francia di Sabatini, potrebbe arrivare Diop, che pur non suscitando il fascino dei tifosi, può veramente essere un innesto molto importante.
UN GRANDE COLPO SULLA MEDIANA PORTEREBBE ENTUSIASMO
A centrocampo, arrivato Borja Valero, serve qualcuno che possa garantire qualità e quantità in abbondanza. I sogni ovviamente sono Nainggolan e Vidal, con Kroos che rimane più un miraggio, una suggestione, che qualcosa di concreto. Uno fra il ninja ed il guerriero cileno potrebbe veramente arrivare a Milano, ma i margini di manovra sono stretti ed il tempo a disposizione limitato, soprattutto per il centrocampista della Roma.
Sullo sfondo c’è anche Vecino, che però potrebbe servire più come contorno, che come pedina fondamentale nello scacchiere nerazzurro. Ovviamente i tifosi sognano e fanno bene a sperare, perché sicuramente Sabatini cercherà il colpaccio per scaldare il cuore della piazza e di Spalletti, tuttavia il rebus top player a centrocampo è ancora di difficile risoluzione.
DUE ESTERNI PER TORNARE A VOLARE SULLE ALI DELL’ENTUSIASMO
Infine in attacco serve qualcuno che possa spostare gli equilibri, che metta Icardi in condizioni di segnare a palate. Candreva, per quanto possa essere in termini numerici un gran crossatore, regala più palloni alla linea di fondo che al proprio capitano. Perisic è ormai un separato in casa, quasi sicuro partente, e Gabigol resta un’incognita. Perciò Suning si sta muovendo per trovare due esterni che possano far tornare a volare l’Inter, uno di caratura internazionale e uno di prospettiva, un dodicesimo uomo che possa portare goal e qualità anche a partita in corso.
Per questi motivi i nerazzurri si sono mossi pesantemente per portare a Milano Di Maria e Keita Baldè. L’argentino è un mustang selvaggio. Bizzoso e discontinuo, ma, se in giornata, uno dei primi 5 al mondo quanto a incisività sulla partita. L’operazione non è facile, ma nemmeno impossibile e anzi, in caso di addio a Perisic, molto probabile. Non è nemmeno da sottovalutare l’ipotetico, per quanto paia per ora solo fantamercato, arrivo di Neymar al PSG, che spalancherebbe quindi le porte di Appiano al Fideo.
Keita invece sarebbe il giovane puledro da svezzare e far maturare, l’asso nella manica in più per aprire le partite difficili da risolvere. L’incognita resta il carattere, ma con Spalletti a tirare le fila il giovane attaccante potrebbe venire “domato” senza troppi patemi.
L’INTER HA BISOGNO DI IMPEGNO, SERIETÀ, PASSIONE E… ACQUISTI
Due terzini, un centrale, un centrocampista di livello e due esterni offensivi. La lista della spesa non è lunghissima, ma la merce è difficile da reperire. Ad ogni modo se il mercato dovesse veramente essere costruito con questa oculatezza e con questi nomi, Darmian, Dalbert, Diop, Nainggolan o Vidal, Keita e Di Maria, il Meazza potrebbe tornare a sognare veramente.
Certo qui si entra nel ramo delle supposizioni e delle ipotesi, soprattutto dato che di mezzo c’è Sabatini a cui i colpi di teatro piacciono parecchio, ma che sia un dirigente veramente coi fiocchi, qualunque cosa possa dire l’opinione pubblica, è palese. Sabatini sa cosa sta facendo e lo dimostrerà entro il 31 agosto.
I ruoli da coprire sono questi, i nomi in ballo sono questi. Ora la palla dovrà passare a Wonder Walter, che libero dall’onere di dover seguire anche il mercato cinese, potrà agire liberamente, portando in nerazzurro ciò che serve. Walter sa come si fa, fidatevi.
I giocatori però non saranno la sola cosa necessaria. Servirà tanto lavoro, impegno, passione, amore per la maglia. Tutto ciò che negli ultimi stagioni non c’è stato nemmeno lontanamente. Chi veste quella maglia gloriosa deve lasciare sudore, lacrime e sangue sul campo. Chi gioca per l’Inter deve meritarsi gli applausi pagando con moneta sonante. Perché è questo ciò che serve per vincere, è questo ciò che prima di tutto i colori del cielo e della notte meritano: RISPETTO.
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