Super Cou e doppio Pazzo: è poker in Indonesia

Grande presenza di pubblico nerazzurro sugli spalti del Bung Karno Stadium di Gelora. La cornice è fantastica. Si calcola che la partita sia seguita da circa 60 milioni di telespettatori. Sono numeri impressionanti. Gli indonesiani stravedono per la Beneamata e per il calcio italiano. Sembra una finale di Champions. Ci sono anche bellissimi striscioni per Ivan Ramiro Cordoba. Quando i maxischermi inquadrano Stramaccioni, i tifosi indo-nerazzurri esplodono in un boato.

Ma veniamo al calcio giocato. Strama opta per un 4-2-3-1 con un inedito tridente – Jonathan, Coutinho e Longo – alle spalle del Principe. In mediana, si rivede l’oggetto misterioso Angelo Palombo.

Il ritmo iniziale è piuttosto blando. Ovviamente sono i nerazzurri ad avere il pallino del gioco. Dopo appena cinque minuti Coutinho trova il jolly al termine di una bella azione corale, avviata dal baby-bomber Samuele Longo. La partita è vera, gli indonesiani non tirano certo indietro la gamba. Gli scontri sono abbastanza duri. All’11’ succede l’incredibile: tal Wanggai pareggia i conti con un bel tiro dalla distanza che sorprende Orlandoni. È sempre l’Inter targata 2011-2012: alla minima distrazione paga pegno. Il match è vivo, i nerazzurri crescono, ma faticano a trovare il gol. Il portiere Maulana dimostra di avere buoni numeri. Al 42’ però non può nulla su un Coutinho in grande spolvero, servito da Milito al termine di una triangolazione. Superba la prova del brasiliano tascabile. Nel recupero c’è anche il tempo di vedere una traversa del Principe.

Nella ripresa triplo cambio: Castellazzi per Orlandoni, Pazzini per Longo e Poli per Palombo. Muta il modulo: si passa a un 4-4-2. Subito un’occasione da gol con uno scambio Pazzini-Milito. Al 58’ paura in campo per il numero 4 indonesiano, Diego, che rimane a terra dopo un colpo al viso. Per fortuna, riesce a rialzarsi dopo pochi minuti. Al 60’ arriva il primo gol di Pazzini, bravissimo a scattare sul filo del fuorigioco. Al 73’ si replica. Sono tre gol in due partite per il Pazzo. Piccoli segnali dopo un annus horribilis. Nel finale arriva il secondo gol degli asiatici ad opera del misterioso numero due, il cui nome non è presente nella lista diffusa prima del match.

Che cosa resterà di questo tour indonesiano? Sicuramente la sensazione di aver a che fare con un Coutinho molto più maturo di quello che abbiamo salutato sei mesi fa. Anche i messaggi lanciati da Pazzini non sono da sottovalutare. Poi, l’ottimo lavoro di Stramaccioni soprattutto a livello psicologico di coesione del gruppo. Oltre, ovviamente, alla certezza che questa squadra sia amata in ogni angolo del pianeta. 

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