Domenico Criscito, nonostante le voci di mercato lo dessero sempre in partenza dallo Zenit, lui dal 2011 non si è mai mosso da San Pietroburgo. Oggi lavora sotto la guida si Roberto Mancini.
Criscito ad Extra Time
Domenico Criscito ha parlato ad Extra time, un supplemento della Gazzetta dello Sport: “Pensavo di restare un paio d’anni, non di più. Poi per vari motivi non ho mai cambiato. Ed eccomi qui, 200 gare dopo. Mi sono trovato sempre bene: città, tifosi, strutture… tutto bellissimo. E il nuovo stadio è spettacolare”. Mi sono trovato sempre bene: città, tifosi, strutture… tutto bellissimo. E il nuovo stadio è spettacolare. Il rinnovo? Il contratto scade nel 2018, per ora non ci penso. Quando mi chiameranno valuterò con D’Amico, il mio agente. Eppure le offerte non mancano: “Non sono poche, ma sono concentrato su questa stagione. L’obiettivo è arrivare in fondo in campionato e in Europa”.
“Forse un treno perso…”
Domenico Criscito avrebbe potuto trovare Mancini qualche mese prima, all’Inter, nel 2015. Secondo Criscito: “Mancò l’accordo tra i club, la richiesta dello Zenit fu giudicata troppo alta. Forse fu un treno perso, ma non ho rimpianti: più di 200 partite con lo Zenit e record di gol di un difensore. Un grande orgoglio, questo è uno dei club più importanti in Europa”.