RILEGGI LIVE Conferenza Spalletti: “Dobbiamo essere pronti all’Atalanta. A dicembre più rotazioni”

Dopo la sosta per le nazionali, l’Inter affronterà al Meazza l’Atalanta domani alle ore 20.45. Alla viglia del match di campionato, Luciano Spalletti incontrerà i giornalisti nella sala stampa del Centro Sportivo Suning per la conferenza. SpazioInter.it come di consueto riporterà il live testuale.

LIVE CONFERENZA SPALLETTI

Come ha ritrovato la squadra? I giocatori italiani devono ricaricarsi?
“Non stendiamo nessun tappeto alle giustificazioni, se c’è qualche calciatore che è rimasto turbato e poi si porterà dietro questa mancata qualificazione potrebbe essere un danno per noi, è bene far chiarezza subito, abbiamo una rosa forte e non possiamo permetterci di essere limitati da debolezze caratteriali, abbiamo da fare la nostra squadra, li ho trovati dispiaciuti, è chiaro, ma la voglia di risultato con l’Inter deve venire prima di qualunque dispiacere, dobbiamo portare a casa assolutamente questa partita”.

Come sente l’affetto dei tifosi?
“Come lo sento? In una maniera molto diretta, come ho già detto li abbiamo trovati lì fin da quando siamo arrivati, erano ad aspettarci, erano a dirci che si volevano assumere delle responsabilità, che volevano partecipare direttamente, i giocatori spesso nello spogliatoio parlano di questo fenomeno e di questa affluenza e vogliono contribuire ad averne di più. È un po’ vivere il sapore di una volta, quando la gente veniva allo stadio e non aveva la possibilità di vedere i beniamini altrove. È bellissimo lo stadio pieno, poi è efficiente, bisogna fare i complimenti all’amministrazione, dopo mezz’ora mi è capitato di uscire e non c’era più una macchina. In una città così moderna è importantissimo avere questa efficienza. Coinvolge poi più spettatori a venire a partecipare alle partite senza doverci perdere metà giornata”.

Stessa intensità fino alla fine?
“La miglioreremo. Per ora ha giocato spesso la stessa formazione e noi la vogliamo allargare questa rosa di titolari, abbiamo una squadra forte, abbiamo vissuto un periodo con delle necessità e naturalmente in questo periodo, dove ci saranno più partite ravvicinate, abbiamo bisogno di allargare questo numero di calciatori coinvolti. Mi fa piacere sottolineare che qui si lavora duramente non prendere il posto del compagno, ma per giocargli a fianco. Deve essere lo spirito che ci accomuna”.

Come troverà l’Atalanta?
“Spesso abbiamo detto ‘trappola’. Qui non ci sono trappole, l’Atalanta è forte, di livello. Come Torino  Samp può arrivare da tutte le parti. Non c’è il timore di farsi trovare impreparati, saremo pronti, loro sono una squadra di altissimo livello”.

Gol subiti aumentati?
“Ognuno ha i propri numeri, certo bisogna migliorare sempre, quando ci sono giocate dei nostri avversari superiori al nostro massimo si accettano, quando c’è un po’ di timidezza nel nostro modo di fare bisogna andare a trovare soluzioni nuove”.

Suo pensiero su quello che è successo post sconfitta?
“Davvero continuiamo ad avere il bisogno di collezionare opinioni? Io faccio parte di questo calcio, ma più che criticare l’operato degli altri devo assumermi delle responsabilità. Dipende da tutti, in piccola parte anche da me, piccolissima? Bene. Devo andare a creare i presupposti per lavorare meglio e più in profondità, per riuscire a contribuire affinché da qui in avanti ci sia un calcio migliore o con qualità superiore a quella esibita, è una situazione nuova questa, non la conosciamo, è epocale perché non è mai successa, ci trova impreparati, vediamo quelle che saranno le prossime uscite della Federazione, proprio perché è successa una cosa che nessuno si aspettava non si era messa in preventivo e ora si staranno organizzando eventuali situazioni. Non stiamo qui a giocare a nascondino dove quello tanto è solo Ventura, bisogna uscire allo scoperto e assumersi le responsabilità. Io invece di criticare devo dare un contributo e lavorare meglio”.

Sentite che sta diventando un fattore giocare a San Siro?
“Ne parlano spesso anche i giocatori nello spogliatoio, vogliono contribuire a questo abbraccio, a questo coinvolgimento che c’è da parte dei nostri tifosi, cercando di divertirli e di fare fino in fondo il dovere del professionista. Noi siamo felicissimi di ricevere questo abbraccio, è come se volessero partecipare alle nostre responsabilità, stando sul rettangolo di gioco. In una città così moderna si ha la sensazione di vivere un’esperienza del passato, come quando prima i beniamini non si vedevano altrove. Ormai siamo abituati ad essere sotto ai riflettori, ma ai nostri tifosi non basta, vogliono esserci anche durante le partite. È una sensazione bellissima, mi piacerebbe farvelo sentire dalla panchina. Sembra lo stadio dell’eco, lo senti arrivare da tutte le parti questo amore, questo ‘amala’”.

Pensa di aver trovato la formazione ideale?
“Avevamo bisogno di un po’ di certezze. Quando ho cominciato a lavorare con i direttori dovevamo trovare un po’ di solidità e questa si può ‘allargare’, perché ci sono altri calciatori che possono far parte della squadra che ha giocato finora con maggiore minutaggio. Soprattutto in questo periodo a dicembre dove avremo gare infrasettimanali avremo bisogno di molti altri e dobbiamo lavorare bene per essere pronti. Abbiamo dimostrato sostanza e solidità ma nella lunghezza del campionato c’è bisogno di tutta la rosa. Il loro modo di lavorare mi piace molto, in questo settimana dopo le nazionali abbiamo fatto un paio di riunioni per riprendere in mano il discorso e mirare di più all’interesse nostro più importante, cioé che bisogna fare risultati e non possiamo regalare nessun turno. Le altre corrono forte, ma i segnali dei nostri calciatori sono di una squadra forte sul campo e nella testa. Lavorano duro, in un modo che comprende anche il tentativo di voler giocare ma non è il tentare di prendere il posto del compagno, ma il fare di tutto per giocarci assieme. Finché vedo questa intenzione si può stare tranquilli”.

Si parla delle squadre B, le farebbe piacere poterne avere una?

“Secondo me potrebbe essere una delle soluzioni, ma è meglio non dire cose campate per aria, ragionando in maniera più approfondita. Però ripeto che i responsabili devono venire fuori. Nell’Inter io sono responsabili, se l’Inter non va bene è giusto se la prendano con me ad esempio. Sulle seconde squadre posso dire che le ho avute in Russia, giocavano il giorno precedente alla prima e potevo mandarci tutti i calciatori che volevo. Avevano più sostituzioni per poterli far giocare e secondo me funzionava. Anche perché hai la possibilità di mischiare le qualità che ti permettono di capire se il livello di questi ragazzi è uguale a quelli della prima squadra”.

Risposta dei giocatori e risposta del pubblico?
“Il fatto che i calciatori siano felici di avere una partecipazione così numerosa ti rende orgoglioso. I giocatori vogliono andare a incidere positivamente su quello che è il calcio in generale, sul sentimento delle persone. Non si può tradire, bisogna fare le cose seriamente, esibire competenze. È bene ricordarlo, non sono i miei ragazzi, sono i miei professionisti, devono mandare messaggi sani”.

Giocare dopo: vantaggio ?
“Se si guarda quello che è stato il cammino delle squadre in testa alla classifica, possiamo dire che bisogna andare fortissimo per ambire alle prime quattro posizione. Non vedo quale possa essere il vantaggio se la qualità delle squadre è quella che si è vista finora. Si guardano sì, ma senza stare lì ad essere in ansia per gli altri risultati. Certo che se mi chiede del derby della Roma io a quei calciatori lì ho voluto e gli voglio bene, per cui io sono per la Roma, però ognuno fa l’uso che vuole delle partite. Io me la guarderò senza alcuna tensione. I ragazzi dell’Inter oggi andranno a casa, domani ci ritroveremo, c’è responsabilità, io non vado a imporre nulla a nessuno, se abbiamo capito dove siamo. Non vieto a nessuno di bere un bicchiere di vino, le cose bisogna saperle da soli, tutte le volte ci sono 60mila tifosi e non si possono tradire, questo è il futuro del calcio in Italia”.

Giocatori con meno minutaggio? Dalbert, ad esempio…
“Ce ne sono tanti in quel ruolo, è vero che hanno giocato di più Nagatomo e D’Ambrosio, ma ci sono Dalbert, Cancelo, Santon che mi piace proprio per testa, disponibilità, conoscenze calcistiche, lui conosce il calcio, sa attaccare, sa difendere, è fisico. Per me è uno di quei calciatori che ci darà una mano importanza. Domani si gioca con l’Atalanta che non ha preso gol su palla inattiva, ha una struttura fisica importante, i giocatori hanno la struttura dei giocatori di basket e sanno giocare con i piedi. Quando si va su palle inattive e calci di punizione se non hai fisicità soffri, ci sono allenatori già bravi di me che hanno costruito squadre fisiche. La palla inattiva è un momento frequente nel nostro campionato, va tenuta in considerazione. Santon ha queste qualità”.

Ha detto che con l’Atalanta non ci sono trappole. Perché?
“Non ci sono trappole con l’Atalanta perché sai già che non sono facili. I giocatori leggono i giornali, se leggono che sono facili può diventare una trappola, ma con l’Atalanta si sa che è di alto livello. Chi gioca contro l’Inter, ad esempio, è già motivato”.

Qual è la chiave tattica per partite come queste?
“Con l’Atalanta si va subito sull’impatto fisico, se non saremo pronti sarà durissima. Poi i nostri avversari si esaltano nei duelli individuali. Se non saremo pronti a reggere botta sarà dura. Poi avendo quella qualità si possono creare degli spazi per giocarci, ma dipende sempre se sei bravo a sviluppare queste libertà di scegliere, perché loro te lo vietano. Ti saltano addosso e da qualche parte una palla libera la devi creare. Queste possono essere difficoltà e vantaggi”.

Sono tutti a disposizione?
“Sì, abbiamo recuperato anche Icardi che purtroppo aveva avuto questo problema e ha iniziato ad allenarsi questa settimana. Però ha fatto bene i due ultimi allenamenti più duri e quindi giocherà. Anche perché è uno di quelli per cui giocare una volta a settimana è poco, vuole giocarne due. Se lo invitate al calcetto infrasettimanale secondo me viene…”.

In molti hanno pensato a lei come successore di Ventura. Se dovesse arrivare una chiamata come reagirebbe?
“Io vi ringrazio, ma ho la mia posizione ora. Mi piacerebbe farlo ma non ora, perché voglio e devo lavorare bene per l’Inter. Se mi chiede chi vedo bene come commissario tecnico della nazionale dico Ancelotti. E’ il numero uno, ha carisma, esperienza e consenso di tutti. E’ una bellissima persona e un bravissimo allenatore. Ce ne sono anche altri ma per la nazionale serve il meglio e lui lo è”.

Viste le sue considerazioni domani gioca Santon? E come è tornato Joao Mario dalla nazionale?
“Abbiamo un buon gruppo, stiamo volentieri a lavorare insieme e quindi si tenta di tenere presente tutto. Magari in qualcosa non si interviene ma si guarda tutto. Questa settimana abbiamo fatto il montaggio delle performances individuali in nazionale per farle vedere ai giocatori. Si parla con tutti. Joao Mario non ha detto nulla di particolare, ha detto cose correttissime che può e deve dire. Poi è chiaro che c’è una presa di coscienza su quel che sta facendo chi sta giocando più spesso. Cancelo stesso vorrebbe partecipare, si sta allenando benissimo, ma adesso la situazione è questa anche se poi dobbiamo essere preparati a giocare tutti. Su quello tenterò di sbagliare il meno possibile, tenendo conto di tutto. I ragazzi fanno bene il loro lavoro e hanno intenzioni dirette e sane”.

L’eliminazione in Nazionale condizionerà la partita di domani?
“Dimostrare di meritare di poter giocare nell’Inter passa anche da queste situazioni. Mi aspetto una reazione corretta perché ad oggi nessuno mi ha fatto vedere che dobbiamo mettere mano da qualche altra parte. Però chi è dietro è pronto per dare il proprio contributo. E non dobbiamo farci condizionare da quel che è accaduto in Nazionale”.

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