Buon compleanno Peppino Prisco, cuore e anima nerazzurra

“Qualcuno, qualche suo collega giornalista, mi ha detto eh, lei ha servito cinque presidenti dell’Inter. No, non è esatto, io ho cercato di servire sempre e solo l’Inter”. Si apre così l’inno “C’è solo l’Inter, l’omaggio a Giuseppe “Peppino” Prisco, anima interista che oggi avrebbe compiuto 96 anni. Nell’immaginario collettivo Peppino è lassù, a discutere del Var e a sognare, sempre e solo in nerazzurro.

La leggenda del Peppino

Giuseppe Prisco, classe 1921, è stato un avvocato e dirigente sportivo dell’Inter dal 1963 al 2001. Una figura carismatica e dotata di una caparbietà unica. Celebri le battute con cui lapidava juventini e milanisti. Personaggio unico ed inimitabile, con buona pace di Teo Teocoli che lo imitava con successo a “Quelli che il Calcio”.

In risposta a Teocoli un giorno Prisco gli disse: “In Italia siamo milioni di abitanti, lei doveva rompere i cog…..proprio a me?“. E giù risate.

Sorrisi, ma anche tanta classe. Prisco era l’Inter e non ha caso l’inno inizia con le sue parole. Astuzia e ilarità, sapeva prendersi sul serio e in giro allo stesso momento, seguendo i nerazzurri sempre e ovunque.

“La sudditanza psicologica è in tutti i campi: se il parcheggio è pieno e se arriva Moggi, gli dicono: Prego, si accomodi!” questa la risposta a Big Luciano che sentenziava l’assenza di vantaggi ai bianconeri.

Socio dell’Inter dal 1946, segretario dal 1949, consigliere dal 1950 e vicepresidente dal 1963, Prisco e l’Inter sono un’unica cosa.

Le sue perle sono uniche al mondo:

  • Sono diventato appassionato di calcio e tifoso dell’Inter in una lontana domenica del 1929. Avevo poco più di sette anni e la sera, come tutte le domeniche, vennero a casa nostra gli zii Pasquale e Antonietta. Lo zio Pasquale, avvocato come mio padre, era socio vitalizio dell’Inter e, avendo l’Inter battuto quel pomeriggio il Milan sul campo di via Goldoni, arrivò a casa con un vassoio di paste Alemagna comprate nel negozio di via Orefici, dicendo che non si poteva non festeggiare una vittoria così importante”.
  • “Ho una scaramanzia. La domenica compro sempre ‘La Settimana Enigmistica’ e cerco di risolvere i quesiti della Sfinge. Credo che, riuscendoci, l’Inter poi vinca”.
  • “Tutti i miei figli sono interisti. Una volta mi hanno chiesto se mio figlio Luigi avesse tifato per il Milan. Ho risposto: ‘Lui ha gli occhi azzurri ed è chiaro di capelli, mentre io sono scuro e con gli occhi neri. Se Luigi avesse tifato per il Milan, avrei chiesto la prova del sangue, perché, a quel punto, non mi sarei fidato nemmeno di mia moglie”.
  • “Io sono contro ogni forma di razzismo, ma mia figlia in sposa a un giocatore del Milan non la darei mai”.
  • “La formazione ideale di tutti i tempi? Zenga, Burgnich, Facchetti, Guarneri, Picchi, Bedin, Frione, Matthaeus, Mazzola, Suarez e Corso. Non ho incluso Meazza, il più grande di tutti, e Ronaldo, perché li considero fuori concorso. Una gioia per gli occhi”.
  • “Lo 0-6 nel derby? Non me lo ricordo… e poi i giornalisti ne inventano sempre tante…”.
  • “I festini a luci rossi dei giocatori dell’Inter? Non ne so niente… quando escono, non mi chiamano mai…”.
  • “A Milano ci sono due squadre: l’Inter, e la Primavera dell’Inter”.
  • “L’interista più simpatico? Giacinto Facchetti. Fece un gol al Napoli in mezzo alla nebbia e venne a cercarmi a bordo campo per abbracciarmi. Ci mise tre minuti per trovarmi…”.
  • “I tifosi interisti non si preoccupino: dopo tanti anni in questa società, posso affermare che la Serie B non è nel nostro codice genetico”.
  • “Chiedo scusa ai miei genitori, ma, in mezzo alla foto di loro due, porto sempre quella di Ronaldo”.
  • “Dopo aver stretto la mano ad un milanista corro a lavarmela. Se la stringo ad uno juventino conto le dita”

Ironia della sorte, Peppino Prisco era diventato speciale nel cuore dei tifosi a Controcampo quando le gag contro Mughini si sprecavano. Un giorno il tifoso juventino gli replicò così: “Eh, mio Prisco, lei è esperto di diritto ma non di calcio“, tempo due secondi e Peppino replica: “Eh, almeno io di qualcosa sono esperto“.

Semplice e genuino anche con la Canalis, un giorno vestita di rossonero: “Sa, Elisabetta, io vedo rossonero e mi vien voglia di strappare tutto“.

Era, è speciale, come nell’ultimo saluto con il fato che lo prende di sorpresa. Per gli ottant’anni viene festeggiato da Controcampo e Prisco dice: “Io vorrei come regalo dal destino un avvertimento, tipo avvisarmi che mi restano solo 24 ore così posso festeggiare”.

Prisco chiude gli occhi per sempre due giorni dopo gli 80 anni a causa di un infarto, diventando di colpo una leggenda, una voce unica che nessuno sportivo potrà mai dimenticare.

A te Peppino il messaggio di SpazioInter: “Lassù stai vedendo una grande Inter, come piace a te, con un rigore decisivo nel derby nei minuti di recupero. Sorridi vicino a Giacinto e ama i nerazzurri come lo facciamo noi da quaggiù e ricorda…c’è solo l’Inter“.

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