Le pagelle di Inter-Udinese: nella ripresa la luce si spegne e arriva la prima sconfitta

Dopo la parentesi (con crepacuore) di Coppa Italia con il Pordenone, si torna in corsa in campionato e l’Inter non dovrebbe sbagliare l’esame Udinese, ma…
L’odor delle vacanze natalizie devono aver un influsso strano sull’ambiente nerazzurro. Prima sconfitta che lascerà molti dubbi anche se si spera senza strascichi.
Santon horror story, un centrocampo scarico e molta imprecisione rovinano un sabato che sembrava promettere tutt’altro.

INTER-UDINESE, LE PAGELLE 

Handanovic 6: Primo tempo da spettatore e incolpevole sul gol. Inizia la ripresa e compie un miracolo su Lasagna nell’unica sbavatura di Skriniar. Il resto è storia nonostante lui non possa far di più.

Santon 4: E’ lui sempre lui, solo lui. Il gol di Lasagna che fa tremare San Siro è un suo capolavoro. Anche Spalletti ha dei limiti…Poi si riprende, la squadra di Oddo dalla sua parte non fa paura e il ragazzo corre, cerca di proporsi e di aiutare Perisic. Come può, ma non basta. Inizia la ripresa e compie un pregevole bagher in area: rigore e gol di De Paul. Sbaglia ancora qualche appoggio e alcune chiusure così l’opera è completa.

Miranda 6: Giganteggia per buona parte della gara con la sua tenacia e la sua esperienza, ma non può essere ovunque e si vede. Eccome se si vede. Le reti dei friulani nascono su errori non suoi questa volta e per questo merita la sufficienza.

Skriniar 5,5: Se non siamo qui a prendercela ogni secondo con Ausilio è grazie al fatto che in mezzo a decine di acquisti incomprensibili (per usare un eufemismo) c’è lui! L’uomo di ghiaccio è un muro umile e maturo. Sbavatura ad inizio ripresa che spalanca la porta a Lasagna (anche se c’era fallo di mano). Ma l’Inter si squaglia piano piano e lui non può che andargli dietro.

D’Ambrosio 5,5: Limiti e che limiti, almeno ha il merito di non mollare mai neppure un centimetro. Non gli si può chiedere di più, ma si impegnassero tutti come il terzino italiano saremmo qui a raccontare un’altra storia.

Vecino 5: Anche nel corso del primo tempo, con una bella Inter, i nerazzurri soffrono in fase di non possesso a centrocampo, lui fa il compitino senza infamia e senza lode. Di più evidentemente non può.

Borja Valero 6: Tocca tanti palloni, tantissimi, tutti, è il cuore del gioco e anche se a volte non è velocissimo nelle aperture, per i nerazzurri è fondamentale. Si sposta sulla trequarti, ma i nerazzurri sono troppo bassi e nella ripresa sparisce lentamente.

Candreva 6: Sicuramente D’Ambrosio non gli facilita la vita, ma Antonio è uomo squadra e sa cosa fare. Assist al bacio per l’onnipotente re dell’area di rigore. Corre, uno contro uno e sfiora il gol con un colpo di testa in anticipo e un insidioso tiro da fuori. Un primo tempo da urlo. Cala nella ripresa, ma su di lui nulla da dire, anzi.

Brozovic 5.5: Spalletti lo sceglie ancora come trequartista titolare, lui lo ripaga con chilometri, grinta e tentativi da fuori che non vanno a segno per un soffio. Pecca un po’ di incisività e precisione e nonostante la corsa rimane poco concreto per gran parte del tempo trascorso in campo.

Perisic 5: Certo non la sua partita migliore, ma come al solito è costretto al doppio lavoro avendo il vuoto dietro di lui. Prova a spingere, a coprire e anche a cercare la conclusione da fuori senza grossi risultati. Il croato non ha dato quanto richiesto e la cosa si è percepita…

Icardi 6: Il capitano è il re dell’area di rigore e si vede. Sotto di un gol basta servirgli un pallone per riportare la gara in equilibrio. Poi i nerazzurri calano, il centrocampo sparisce e lui con tutti i suoi compagni.

Gagliardini 5,5: Spalletti gli chiede più mordente a centrocampo, lui entra con piglio e grinta, ma l’Udinese in mezzo al campo è spavalda e non è facile. Sfiora il gol su calcio d’angolo, ma viene surclassato dalla banda di Oddo.

Karamoh 5,5: Entra e sembra indemoniato. Dovrebbe ricordarsi che si gioca in 11, ma la sua rapidità a tratti accende la luce dell’Inter e mette in difficoltà l’Udinese. Poi dopo cinque minuti sparisce tra la folla.

Eder s.v.: inserito nel finale di partita come sempre, non riesce ad avere palloni giocabili e quei pochi a disposizione non li gestisce come dovrebbe.

Spalletti 5: L’uomo che sembra poter tutto, non riesce a far miracoli. I danni e i problemi non sono davvero colpa sua, ma di chi in questi anni non ha fatto il suo lavoro e quando l’ha fatto ha causato più danni che la grandine eccetto rare eccezioni. Avere Santon non è colpa del mister, ma farlo giocare e insisterci sì. Il centrocampo inizia a essere un problema spesso in affanno e con poche idee.
E’ successo qualcosa (coppa Italia compresa) ora deve essere bravo a riportare la barra a dritta.
In ogni caso, prima o poi doveva pur perderne una…

Calma, piedi per terra, lavoro e sacrificio

 

 

 

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