Dall’Argentina, dove sta trascorrendo le vacanze, Ricky Alvarez ha rilasciato un’intervista al canale locale Tyc Sports.
Il giovane talento nerazzurro, classe 1988, ha ripercorso le tappe della sua prima stagione in Italia, che lo ha visto collezionare 29 presenze e 3 reti, una delle quali in Champions League.
All’inizio Ricky ha riscontrato parecchie difficoltà nell’adattarsi al calcio italiano, tatticamente diverso da quello argentino. Inoltre alcuni infortuni non hanno facilitato il suo inserimento. Sul finale di stagione, però, le sue doti e la sua classe sono emerse, aiutate anche dal nuovo modulo adottato da Stramaccioni che ha messo in risalto le caratteristiche dei giocatori di qualità della rosa nerazzurra.
“A livello personale è stata un’esperienza incredibile – ha spiegato il trequartista ex Velez -. Non avrei mai immaginato di giocare in uno dei club più grandi e importanti del mondo, con compagni così fantastici. Ho giocato diverse partite, non dimenticherò mai questa esperienza”.
Il numero 11 nerazzurro ha spiegato quali sono stati i suoi problemi iniziali: “In Italia il calcio è molto più tattico, molto competitivo. Sto imparando tanto tatticamente, all’inizio facevo più fatica ma sto migliorando molto in questo senso. Alcune squadre italiane si chiudono spesso in difesa per ripartire in contropiede, per un giocatore d’attacco come me non è il massimo. Sicuramente il calcio italiano è più complicato ma mi sto abituando“.
Il processo di maturazione è solo all’inizio. Ricky rappresenta il futuro dell’Inter, anche perchè l’investimento fatto dalla società l’estate scorsa per acquistarlo dal Velez è stato un investimento importante. Tuttavia non mancano voci di mercato che lo riguardano: nel caso di un acquisto di livello per la trequarti, l’Inter potrebbe anche optare per il prestito, con l’obiettivo di farlo giocare con maggiore continuità; in caso contrario Stramaccioni saprà sicuramente cosa fare per aiutarlo a esprimere tutto il suo talento.