L’ALBA DEL GIORNO DOPO – Forse il cuore ci resta, forse il cuore

Contro il Napoli i nerazzurri hanno messo in campo tutto ciò che avevano. Da un ostacolo che qualche settimana fa sembrava insormontabile, lo 0-0 di San Siro ha messo in mostra la tenacia di un gruppo che sa risvegliarsi nei momenti decisivi.

 

Zero gol concessi ad una delle favorite per lo scudetto in due gare. Doppio scontro chiuso da imbattuti, con il palo colpito da Skriniar che grida ancora vendetta. L’Inter sembra essersi svegliata nel momento decisivo della stagione, evidenziando ancora una volta uno dei suoi punti di forza: la compattezza d’animo e di spogliatoio negli incontri con le big. La prova d’orgoglio messa in mostra contro i partenopei è riuscita a compensare la mancanza di quella qualità, sottolineata da Luciano Spalletti, capace di fare la differenza. Un cuore oltre l’ostacolo che ingabbia la squadra di Sarri, ma che alla fine non basterà per fare bottino pieno.

BROZOVIC SUONA LA CARICA

Sembra un paradosso, eppure è la realtà. Il croato, troppo spesso lontano dalla voglia di azzannare il match in questo campionato, ieri sera è uscito dal campo finalmente con la maglia pregna d’orgoglio. Il tecnico lo ha schierato in mediana al fianco di Gagliardini ed il numero 77 ha sorpreso tutti. Corsa, grinta e fame hanno condannato il centrocampo azzurro allo sforzo massimo, evitando così di lasciare libertà di impostazione ad un Jorginho costretto agli straordinari. Una prestazione che ha giovato anche all’ex atalantino, alla sua miglior partita in campionato, che per lunghi tratti ha ricordato la promessa acquistata a gennaio dello scorso anno. Un punto che arriva dal morale, lo stesso che contro le big ha sempre portato frutti.

ORGOGLIO E DIGNITA’

Due fattori che nelle ultime uscite sembravano lontani dal nerazzurro. Lotta e sudore di ieri sera hanno sottolineato una volontà che diventa l’unica possibile chiave di svolta della stagione: tutti uniti verso la meta. E dall’orgoglio viene fuori anche la dignità. La stessa che nei primi 45′ contro il Benevento sembrava ormai sotterrata, a discapito di una tifoseria che non lo merita. E di una maglia che rappresenta l’Inter, Signora per davvero. Pur senza qualità, i risultati raccolti fino ad oggi raccontano di una squadra altalenante che stacca la spina una volta deposto l’onore. E per portare a casa il massimo risultato, oggi, forse resta solo il cuore da mettere in campo.

 

 

 

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