Joao Mario: “Valgo i 45 milioni con cui l’Inter mi ha acquistato. La mia storia in nerazzurro è finita”

Nell’edizione odierna del La Gazzetta dello SportJoao Mario torna a ribadire la sua volontà di cercare una nuova squadra che non sia l’Inter, dopo il fallimento del suo anno a mezzo in nerazzurro. Ecco la sua intervista, piuttosto dura, verso la sua esperienza milanese: “Troppa pressione? Macché, io valgo questa cifra. È quello che spesero, quindi sì. E non ho mai accusato alcun tipo pressione, sono sempre stati discorsi provenienti dall’esterno. Io sono convinto del mio valore e so di valere questi soldi”.

L’INTERVISTA DI JOAO MARIO

Cosa pensi della tua esperienza in Inghilterra? E riguardo il futuro?
“La Premier è un altro mondo. L’idea è chiara:  in Italia non torno. Sono solo sincero. Non ci sarebbe il fuoco dentro per riaccendermi in nerazzurro e la mia storia all’Inter la ritengo conclusa. Quando arrivai ero carico per un progetto che sembrava stesse decollando, peccato che poi le cose andarono diversamente”.

Cosa è andato storto in particolare? 
“Estate 2016 dura, sotto tutti i punti di vista: cambi di proprietà e una situazione in panchina poco stabile: Mancini, De Boer, poi Pioli. Troppa confusione e per i nuovi acquisti, come il sottoscritto e Gabigol, fu dura. Nessuna giustificazione, il caos di quel momento era evidente. Anche per questo non sono riuscito a esprimermi al meglio. Di chi fu la colpa? Di tutti e di nessuno. Le responsabilità sono dell’Inter e dell’ambiente in generale, probabilmente dell’intero calcio italiano che non fa per me”.

E se dopo il Mondiale fosse ancora nerazzurro?
“Sarebbe inutile presentarmi ad Appiano, nonostante un contratto valido fino al 2021. Spero si riesca a trovare una soluzione il prima possibile, magari prima della fine del Mondiale. Nel calcio, come nella vita, bisogna essere onesti nel capire quando le cose finiscono. E con l’Inter è finita”. 

Cosa pensa di Spalletti? 
“Un ottimo allenatore, non è lui il problema”.

Inter in Champions è comunque contento?
“Sì, assolutamente. Ho ho ancora tanti amici ai quali voglio bene. Non posso che essere felice, era giunto il momento di tornare nell’Europa che conta”. 

Dove giocherà l’anno prossimo?
“Sto valutando, la Premier è l’ideale: ambiente spettacolare, torneo fisico e tecnico allo stesso tempo. È la prima opzione, poi la Liga. Il West Ham potrebbe essere un’idea, ma ora è presto per sbilanciarsi”. 

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