Nella stagione di Joel Obi si possono individuare più fasi che nella carriera artistica di Picasso. La (pre)stagione inizia come meglio non si potrebbe: il nigeriano è il più pimpante (migliore in campo nel derby di Supercoppa perso, ndr) e diventa il padrone della fascia sinistra in ogni strambo modulo gasperiniano. L’avvento di Ranieri segna l’inizio di un periodo di transumanza tra campo e panchina, spesso da subentrante nei minuti finali. E’ durante la permanenza del tecnico testaccino che Obi perde fiducia, toccando il fondo nella gara contro il Napoli, in cui la doppia inspiegabile ammonizione a suo carico spiana la strada ai partenopei, fino a quel momento inoffensivi. La successiva esplosione di Poli e l’acquisto di Guarin nel mercato invernale sembrano chiudere le porte a Obi, che con determinazione e la fiducia di Stramaccioni inanella un filotto di partite ben oltre la sufficienza nel finale di stagione, trovando contro il Cesena anche il primo fortunoso gol in prima squadra.
Obi è ormai agli ultimi step di un’evoluzione graduale che l’ha trasformato in un giocatore totalmente diverso rispetto a quello che era. Ai tempi delle giovanili Obi era la punta di diamante di uno squadrone composto di fenomeni poi affermatisi ai massimi livelli come Santon e Destro. Eppure a far innamorare gli spettatori era quel “fantasista” nigeriano, che alternava scatti fulminei a dribbling ubriacanti per poi concludere a rete col sinistro micidiale. Col passare degli anni e l’avanzamento di categoria Joel ha visto svanire il suo strapotere tecnico ma è stato abile a reinventarsi, arretrando il suo raggio di azione, trasformandosi in un mediano arcigno e duttile. Sono queste le doti che hanno convinto la società e Stramaccioni in lui. L’allenatore vede nel nigeriano una valida alternativa ai titolari del centrocampo rapido e dinamico previsto dal suo schema di gioco.
Senza dubbio il numero 20 nerazzurro saprà adattarsi ancora una volta al ruolo con la dedizione e l’umiltà che lo caratterizzano. Il “trasformista” Obi: l’ennesimo progetto del settore giovanile nerazzurro brillantemente realizzato.