L’ALBA DEL GIORNO DOPO – Sorrisi ed umiltà: i nuovi traguardi dell’entusiasmo

I sorrisi questa mattina sono sul volto di tutti. Chi è sceso in campo, chi ha osservato i ragazzi dalla panchina e soprattutto sono stampati negli occhi dei tanti tifosi presenti ieri allo stadio. Una macchina che sembra funzionare alla perfezione, che limita al meglio le sbavature e trova forza anche nei gesti più semplici. Il gioco ed il ritmo trovano l’arma in più in una preparazione che inizia a dare i suoi frutti, strutturata per arrivare anche in questo periodo al top della condizione. E se oltre alla voglia c’è anche molta fiducia, testa e gambe vanno davvero a mille.

NESSUNO ESCLUSO

Spalletti trasforma in oro tutto ciò che schiera. Il gol di Joao Mario chiude una parentesi e soprattutto apre un nuovo cerchio della vita italiana del portoghese. Due assist a referto e una gioia finalmente condivisa con il suo mondo nerazzurro. Una grande iniezione di fiducia nei suoi confronti, oggi lontano parente dell’oggetto misterioso odiato da tutti. Applausi e note liete da parte di Dalbert, ancora in crescendo sulla sinistra. Mentre Lautaro sostituisce qualità con quantità, cercando con insistenza la giocata per regalare e regalarsi l’urlo dei tifosi interisti. Partecipa alla festa soprattutto Gagliardini, l’uomo più in ombra dell’Inter spallettiana di oggi. Punito da bocciature multiple, il tecnico di Certaldo lo ha posto di nuovo al centro dei suoi ritmi, ottenendo in cambio addirittura una doppietta. All’appuntamento con il campo, portieri a parte, manca solo Ranocchia. E non è un caso che alcuni, me compreso, si aspettavano il suo esordio stagionale perchè no proprio contro il Genoa.

TESTA BASSA

L’entusiasmo in casa nerazzurra c’è ed è tangibile, come è giusto che sia. Ma già da oggi sarà fondamentale tenere la testa bassa e continuare a stimolare la propensione al sacrificio. Sia per non lasciarsi andare alle iniziative dei prossimi avversari sia per non cullarsi su allori che, ad inizio novembre, devono servire solo da stimolo. Undici mesi fa, il 5-0 di San Siro contro il Chievo dispensava sorrisi e grandi convinzioni alla squadra di Spalletti, festosa ed ignara della sua prima grande crisi. Oggi la prova di maturità consiste anche nel saper gestire situazioni ed umori di questo tipo, per evitare nuove pagine catastrofiche. Il tecnico siamo sicuri starà pensando anche a questo aspetto, ma nelle ultime settimane ha già dimostrato di riuscire a raccogliere grandi risultati dal lavoro mentale dei suoi ragazzi. In definitiva, è ancora presto per capire se l’Inter è davvero matura. Ciò che conta però è il modo in cui i nerazzurri siano arrivati fino a questo punto della propria storia e, soprattutto, come i ragazzi di Spalletti ne usciranno.

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