In quanti alla vigilia avrebbero pensato di uscire con l’amaro in bocca dall’Allianz Stadium? In pochi onestamente, perché conosciamo la caratura della Juventus e la fragilità dell’Inter, capace anche di sciogliersi alla minima scossa. E invece la banda Spalletti ha sfoderato un’ottima gara, giocata a viso aperto per lunghi tratti in cui, tra folate ed occasioni, avrebbe meritato maggior fortuna. I nerazzurri si arrendono al palo e a Torino passa la truppa di Allegri, ancora una volta brutta ma decisiva.
DIVENTARE GRANDE
Dal commento degli esperti è nata una consapevolezza che ci sentiamo di condividere: l’Inter ha finalmente alzato la testa, dimostrando di potersela giocare contro chiunque. Un cambio di rotta netto e deciso rispetto allo scorso anno, alla partitaccia dello Stadium da 0-0 e a una coda tra le gambe che sintetizzava l’eccessiva timidezza di una squadra senza carattere. Oggi però l’atteggiamento è cambiato e la nuova strada tracciata dal tecnico raccoglie i suoi frutti dal punto di vista mentale. Già, proprio l’allenatore è croce e delizia delle sfide delicate. A San Siro contro la Juventus, l’ingresso di Santon per Icardi lo scorso anno si trasformó nel suicidio tecnico-tattico che schiacció i nerazzurri permettendo agli avversari di rialzare la testa. A Spalletti spetta però anche il merito di aver recuperato giocatori come Joao Mario e Dalbert, ma incide sulla sua parentesi anche la sostituzione di ieri sera. Il cambio di Borja Valero al posto di Politano farà a lungo discutere su come si sarebbe evoluta la difficile sfida di Torino.
A TESTA ALTA
Per l’esterno azzurro i complimenti ormai non si contano più. Tra agganci orientati, sprint e ripiegamenti, l’ex Sassuolo conferma l’ottimo momento di forma anche contro la Juventus, a casa sua, e si prende i meriti di una crescita sempre più esponenziale. Dal grande pubblico al sogno europeo, Matteo Politano non si è mai fatto trovare impreparato, candidandosi di fatto tra le rivelazioni della stagione.
Anche per lui, come per i tifosi interisti quella di oggi è una mattinata particolare, con davanti agli occhi ancora le immagini di un risultato che poteva avere altra forma se non fosse stato per i tanti, troppi errori individuali. Dalla precisione di Gagliardini alla linea difensiva di Skriniar passando per la copertura di Asamoah. Zero punti e tanti rimorsi dallo Stadium: vince la Juventus e l’Inter torna a casa con una bella consapevolezza. Ma per la maturità definitiva, forse, manca l’ultimo pezzo.