Una carriera esplosiva vissuta in parabola discendente, tra drammi e sogni spezzati. Ma un ricordo indelebile nella testa dei tifosi interisti. Adriano era incredibile, un giocatore spaziale e speciale. Ma anche molto fragile emotivamente, come ha raccontato nella sua intervista a Dazn.
ADRIANO: “UNO SPOGLIATOIO DI FENOMENI”
“So quanto ero forte e che facevo cose speciali in campo. All’inizio non mi rendevo conto di essere nè in Italia nè all’Inter. Nello spogliatoio osservavo tutti, da Seedorf a Materazzi”. Ricordi speciali per Adriano, intervistato da Dazn, con il campione brasiliano che ha ripercorso i suoi anni all’Inter. Un pensiero particolare anche per Ronaldo: “Mi ha accolto benissimo: vivevo in albergo ma mi invitò a stare a casa sua, fu bellissimo. A livello sportivo vivevo in uno spogliatoio di fenomeni”. Oltre al suo connazionale, nella sua parabola nerazzurra Adriano ha conosciuto un esempio di vita, Javier Zanetti, insieme al presidente Moratti: “Pupi mi è stato sempre vicino, soprattutto quando è morto mio padre. Massimo mi ha aiutato tanto, era come un secondo papà. Lo ringrazierò sempre per tutto ciò che, insieme alla sua famiglia, hanno fatto per me: ogni volta che parlo di lui mi emoziono”.
UN GOL ALLA MARADONA
Dai ricordi sportivi a quelli di campo. Indimenticabile la rete segnata in contropiede all’Udinese che lo trasformò in Hulk: “Ho preso palla a metà campo (in realtà al limite della propria area, ndr) e ho scartato tutti. Ricordo tutto benissimo: pensavo solo a correre e a far gol, sapevo di avere forza e velocità. Fu un gol bellissimo”. Oltre a quella rete resta impresso nella memoria il sigillo nel derby arrivato addirittura di mano: “Si, è vero, segnai di mano. Ma non lo feci apposta: fu un gol alla Maradona”.
DAL PASSATO AL PRESENTE
Il pensiero di Adriano corre ai giorni nostri, a quando in nerazzurro c’è Mauro Icardi e a quello che sarebbe un tandem d’attacco incredibile: “Il capitano è un grande giocatore ed è ancora molto giovane. Io e lui insieme in campo? Saremmo una coppia stupenda”. Oggi la famiglia arriva prima di tutto, anche del calcio. E Adriano chiarisce, in chiusura, la sua situazione personale: “Ora sto bene: vivo a Rio con la mia famiglia e i miei amici, vivo una vita normalissima. Non mi sono ritirato, ho scelto di prendermi una pausa. Se ci sarà l’opportunità continuerò a giocare, ma sempre qui in Brasile: non voglio separarmi dai miei tre figli”. Un campione esploso in nerazzurro ma arresosi troppo presto. Il suo ricordo resterà indelebile nella testa dei suoi tifosi, perennemente innamorati di Adriano. L’Imperatore.