Non vi affannate a cercare: titoli di giornale per lui non ne troverete. E mai ce ne saranno. Ma Andrea Poli è un giocatore diverso, uno di quelli che in campo pur stando in silenzio fa rumore. Uno di quelli che si conquista l’affetto dei tifosi con ogni singola goccia di sudore versata sul prato verde. E non è un caso che, alla fine della sciagurata stagione appena trascorsa, i sostenitori nerazzurri vedano nel centrocampista di Vittorio Veneto una delle poche note positive.
Acquistato in prestito a sorpresa negli ultimi giorni di mercato dalla Sampdoria, Genova continua ad essere nel suo destino. Ma stavolta dal versante opposto. Contro il Genoa il 13 dicembre Poli fa il suo esordio, sacrificandosi con brillanti risultati per settanta minuti in fascia sinistra nel “solido” 4-4-2 di Ranieri. Non la pensa così il tecnico romano, che continua inspiegabilmente a negargli spazio nel disastrato centrocampo nerazzurro. Trova minuti almeno in coppa Italia, in cui, a poco più di un mese dall’esordio, sempre contro il Genoa trova la sua prima rete nerazzurra, assistito da Obi. Ah, quanto è bella giovinezza che si fugge tuttavia.
O meglio, che viene fatta fuggire, visto che Ranieri continua a preferire veterani stracotti ai tonici Obi e Poli, ricordandosi di quest’ultimo solo al capolinea della sua tutt’altro che indimenticabile guida tecnica. Con Stramaccioni Poli, in alternanza proprio con Obi, trova spesso spazio nel centrocampo intanto arricchitosi anche dell’acquisto di gennaio Guarin. Chissà, potrebbero essere compagni di reparto l’anno prossimo.
Venti presenze stagionali: raramente sugli scudi, praticamente mai al di sotto della sufficienza. Poli non è solo quantità. E’ bravo in fase di impostazione, ma al contempo pericoloso negli inserimenti grazie a un moto perpetuo che purtroppo però raramente lo porta al gol. A centrocampo può giocare praticamente ovunque, ma darebbe il meglio da mezz’ala di uno schieramento a tre, esattamente quello che Stramaccioni è intenzionato a proporre. Per una volta si potrebbe provare a puntare su un ventiduenne che abbiamo già in casa.