A un anno di stanza dalle decise dichiarazioni sulla sua esperienza all’Inter, Joao Mario torna a commentare le sue parole. Alla rivista Calcio 2000 il portoghese analizza a mente fredda i propri virgolettati (“L’esperienza all’Inter è chiusa, zero dubbi”), che tanto scandalo avevano provocato, giustamente, tra i tifosi nerazzurri dopo il suo prestito al West Ham.
QUELLE PAROLE UN ERRORE, RINGRAZIO I TIFOSI PER LA SECONDA CHANCE
Joao Mario fa mea culpa. “Ho parlato a caldo, senza pensare, e ho sbagliato. E’ stato un errore da cui ho potuto imparare tanto” ha detto. Il centrocampista è stata un piacevole sorpresa di questa stagione, che tra alti e bassi di tutta la rosa è sempre riuscito a dare un buon contributo. Il cambiamento proviene dal lavoro su di lui di Spalletti, dalle sue qualità, già note, unite a una forma fisica costante, e soprattutto da un nuovo atteggiamento. “Ho capito che può accaderti di tutto ma devo rispettare una squadra come l’Inter che ha speso tantissimo per te. Sono molto felice di aver avuto una seconda opportunità, anche grazie ai tifosi” ha poi continuato. E proprio sui tifosi il campione d’Europa in carica si è voluto soffermare: “Io sono stato, per loro, sia un idolo che un giocatore scarso. Sarebbe l’ideale trovare il giusto equilibrio, ma loro vivono il tifo così, in modo passionale, e a me piace. In Inghilterra sono forse troppo tranquilli. Anche se qui quando sbagli i tifosi te lo fanno notare subito, ma va bene così”. L’intervista si chiude con due curiosità personali: “Alla fine della carriera preferirei non rimanere nel mondo del calcio, sotto i riflettori. Meglio qualcosa di più famigliare. Cosa avrei fatto se non fossi stato calciatore? L’avvocato!”.