Marotta: “Il calcio è cambiato, c’è molta più gestione. Con gli allenatori serve razionalità”

A margine de ‘Le sfide del calcio italiano’ ha parlato Giuseppe Marotta, amministratore delegato dell’Inter. Oltre ai temi inerenti all’incontro, il dirigente ex Juve ne ha toccati alcuni riguardanti la Beneamata. Al centro del discorso, in particolare, l’aspetto gestionale nel mondo del calcio che conta, che giocherà un ruolo sempre più importante nel futuro più o meno prossimo.

“IL MONDO STA CAMBIANDO, CON SOCIETA’ E ALLENATORI OCCORRE PAZIENZA”

“Il calcio è cambiato” ha esordito “ho potuto constatarlo nella mia esperienza, durata 42 anni. L’organigramma societario sta acquisendo un’importanza sempre maggiore, di gran lunga superiore aquella di qualche anno fa”. L’ad predica lucidità e soprattutto lungimiranza, elemento fondamentale in quella che ormai sta diventando anche un’attività commerciale oltre che sportiva. “Un esempio sono gli stadi” dice “L’ho potuto vedere anche nella mia esperienza alla Juventus. Una squadra che guadagna punti nel bilancio è una squadra che guadagnerà punti in classifica”. E sugli stadi aggiunge: “Occorre pensare al futuro e cooperare: non servono cattedrali nel deserto, ma poli commerciali studiati.” Anche l’aspetto tecnico va affrontato con la giusta mentalità. Marotta sottolinea, infatti, l’importanza di una cultura della sconfitta, grazie alla quale saper porre rimedio a situazioni difficili. “Una società con un programma a lunga durata deve capire che non può essere solo colpa dell’allenatore. Non si può solo assecondare il malumore della gente per un periodo negativo. Serve razionalità”.

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