Milano è in subbuglio per il concerto di Vasco Rossi a San Siro. Ma c’è un altro uomo che sta facendo impazzire la città, sponda nerazzurra: Steven Zhang. Il figlio del patron di Suning, a poco più di una settimana dal terzo anniversario di proprietà, ha capito come muoversi per dare all’Inter una dimensione più competitiva.
Oltre alle mosse di squadra, come l’arrivo di dirigenti, tecnico e staff di indubbio valore sportivo, la Gazzetta dello Sport indica le future mosse personali di Steven Zhang. 4 passi per prendersi l’Inter, per dimostrare al mondo di aver meritato il posto da presidente, e non averlo strappato solo perché “figlio di“. Lunedì, inaugurando la nuova sede, Steven ha detto che sarebbe cominciata una nuova era, ed è lecito aspettarsi la veridicità di questa affermazione. L’ambizione è massima, da parte del popolo e della stessa società, come farà il più giovane presidente nerazzurro a soddisfare tutti?
LE 5 MOSSE DI STEVEN
La rivoluzione degli Zhang ha avuto inizio tre anni or sono, quando subentrarono a Moratti. Ci fu un periodo di collaborazione con Thohir, presidente seppur in minoranza azionistica, e poi l’estromissione dell’indonesiano. Da quando il presidente è Steven Zhang, ne sono successe di cose: cambiamento di sede, di dirigenti (con l’arrivo di Marotta), di capitano (con tutte le discussioni annesse e connesse), e di allenatore. Ma, stando alle sue parole, il giovane cinese ha intenzione di stupire ancora.
Innanzitutto, il tema caldo riguarda proprio la sua figura. Steven vuole diventare un faro per l’Inter, una figura imprescindibile in ogni ambito. Ovviamente, anche per portare avanti il nome di Suning, ma anche per il bene dell’Inter stessa. La passerella Internazionale per l’azienda di famiglia deve essere rispettabile, altrimenti addio prestigio. Da qui nasce la scelta di dirigenti e staff con capacità elevate, per dare lustro ad una bellissima realtà, quella nerazzurra, rimasta a lungo opaca. Inoltre, Steven inizierà a vivere stabilmente a Milano, riducendo di molto i suoi viaggi in Cina, e sta anche frequentando lezioni di italiano. Grazie al nome che rappresenta, presto potrebbe finire sulla BBC, o sulla CNN, con buon auspicio che possa arrivare ad alte posizione all’interno dell’Eca.
C’è poi la questione stadio. L’idea di uno stadio “di Milano“, assieme ai rossoneri, sembra non aver perso fascino. Dopo un’accelerata iniziale, e una frenata concisa con la fine di campionato, i due club sono pronti a tornare alla carica. L’idea sarebbe di ritrovarsi con un progetto definito prima delle rispettive tournée, e presentarlo al sindaco Sala.
Un occhio di riguardo va anche al bilancio societario. Nonostante la prolifica partnership con Pirelli, sembra ormai che l’Inter avrà un nuovo sponsor. Quest’anno, finalmente, si chiuderà il bilancio con un bel ricavo di 350 milioni, e si punta ai 400 nella prossima stagione. Come? Con uno sponsor internazionale. Pirelli ha dato tanto all’Inter, ma per una società vincente il Premium Sponsor deve garantire più di 10.5+6 milioni a stagione (con i 6 legati alla qualificazione in Champions). Pochi, nel mercato di oggi, anche gli eventuali 22 complessivi, legati al cammino nella competizione europea. Logico che ci sia voglia di migliorarsi.
In ultima analisi, ovviamente, non può che esserci la squadra. Nell’Inter c’è sempre stato un calciatore più rappresentativo di altri, l’uomo immagine della società nel mondo. Oggi, nonostante tutto, quell’uomo è ancora Mauro Icardi: il numero 9 (chissà ancora per quanto) nerazzurro è l’uomo più atteso per la tournée. Ma l’Inter vuole andare oltre. Ecco perché si può pensare che il patron nerazzurro farà un regalo alla squadra, andando a prendere un calciatore iconico, che sia mediaticamente (e magari anche sportivamente) più influente di Icardi. Per la felicità anche di Antonio Conte.