Icardi, la 7 è tua: storia di un numero mai banale in casa nerazzurra

Ora è ufficiale: Mauro Icardi avrà la maglia numero 7, come richiesto negli scorsi giorni alla società. L’argentino è stato inserito nella lista di Serie A e farà parte, sulla carta, dei “convocabili”.

ICARDI OTTIENE LA 7: STORIA DI UN NUMERO ‘PESANTE’ DALLE PARTI DI APPIANO

L’ex capitano nerazzurro eredita un numero pesante sulle proprie spalle, che ha segnato la storia della società di Viale della Liberazione. Contestualmente però, negli ultimi anni quest’ultimo è stato affidato a grandi promesse, rivelatesi in seguito giganteschi flop. Andando a ritroso, partendo dal ’95 ad oggi, potremo trovare i nominativi elencati di seguito.

I “7” DEL PASSATO

PAGANIN – L’ex difensore giunge all’Inter al termine dell’esperienza in Friuli con la divisa dell’Udinese. A Milano vince ben due Coppe UEFA.

BIANCHI – Alessandro sposa il progetto interista al culmine della parentesi al Cesena. Protagonista nello ‘Scudetto dei Record’, Bianchi vince una Supercoppa Italiana e due Coppe Uefa.

ORLANDINI – Dal nerazzurro di Bergamo a quello dell’Inter poco ci passa, o quasi. Acquistato per circa 4,5 miliardi di lire, totalizza 30 presenze e 4 reti, ma senza mai lasciare il segno a livello di Palmares.

ZANETTI – Esatto, guarda un po’ chi si vede: il simbolo interista degli ultimi anni passa anche dalla numero 7, prima del passaggio definitivo alla storica 4. Ad onor di cronaca: 4 Coppe Italia, 4 Supercoppe Italiane, 5 Scudetti, 1 Champions League, 1 Coppa UEFA, 1 Mondiale per Club da Capitano della Beneamata.

FRESI – Rilevato dalla Salernitana per 7 miliardi di lire, vince una Coppa UEFA in nerazzurro. Prestato nuovamente a Salerno retrocede, torna alla base e viene ceduto, un anno dopo, al Napoli.

MORIERO – A Milano da Roma con furore: colleziona subito un secondo posto ed una Coppa UEFA. Gli infortuni però, condizionano l’annata seguente, “propiziandone” il trasferimento al Napoli.

PACHECO – Definire incommentabile la sua esperienza nerazzurra è a dir poco riduttivo: per lui una sola presenza in Campionato ed una in Europa League.

ROBBIE KEANE – Il 30 luglio 2000 diviene un calciatore nerazzurro per una somma vicina ai 31 miliardi di lire. Parentesi sfortunata per l’attaccante, il quale perderà anche una Supercoppa Italiana contro la Lazio, nonostante una sua rete a beffare Peruzzi con un pallonetto.

CONCEICAO – Per l’attuale allenatore del Porto due anni incolori all’Inter dopo la parentesi al Tardini, causa infortuni. Verrà in seguito ceduto alla Lazio.

VAN DER MEYDE – Dopo essere stato definito una delle migliori ali del calcio europeo all’Ajax, si trasferisce all’Inter e delude. Può però vantare una Coppa Italia nel 2005. L’estate seguente viene subito ceduto all’Everton.

DA MOURINHO FINO AI GIORNI D’OGGI: FIGO ESALTA LA 7, POI NUMEROSI FLOP

FIGO – La 7 torna in alto all’insegna del suo nome: l’ex Barca e Real Madrid vince tre Supercoppe Italiane, 1 Coppa Italia e 4 Scudetti. Il portoghese è però a fine carriera ed i numerosi infortuni lo costringono, nel 2009, al ritiro.

QUARESMA – Il Trivela approda a Milano su esplicita richiesta di Josè Mourinho, rivelandosi l’acquisto più oneroso del mercato estivo. Peccato che il portoghese si riveli l’ennesimo flop, non riuscendo di fatto mai ad incidere. Vince un Campionato ed una Coppa Italia, ma non certo da protagonista. Tanto è vero che dopo solo un anno di Inter si trasferisce in Turchia al Besiktas.

PAZZINI – Come dimenticare il suo esordio contro il Palermo, che di fatto portò alla rimonta sui rosanero per 3-2 grazie ad una sua doppietta e ad un rigore procurato. Il ‘Pazzo’ conquista subito un secondo posto ed una Coppa Italia. Ma l’Inter inizia il proprio declino e l’ex Samp perderà terreno nelle gerarchie dei tecnici avvicendatisi sulla panchina interista. Verrà in seguito ceduto al Milan nell’ambito dello scambio con Antonio Cassano.

COUTINHO – Il brasiliano viene acquistato dal Vasco da Gama, in quanto considerato una delle migliori promesse sul panorama mondiale. Cou mostra tenacia e tecnica, ma in un’Inter piena di campioni fatica a trovare spazio. Saluta dopo 3 anni Appiano Gentile in direzione Liverpool.

SCHELOTTO – Acquistato il 31 Gennaio 2013 per 3,5 milioni di euro più la metà del cartellino di Marko Livaja, eredita la 7 orfana di Coutinho. Ricordato solo per la rete del pareggio nel derby di Milano, l’ex Atalanta saluta dopo soli 6 mesi in direzione Sassuolo.

BELFODIL – Giunto a Milano accompagnato dal titolo di “Nuovo Benzema”, l’algerino delude e saluta al termine dei primi 6 mesi. Per lui un solo gol all’attivo in nerazzurro.

OSVALDO – L’argentino mostra a sprazzi il proprio talento, confermando che con una mentalità diversa avrebbe potuto vivere una carriera differente. La realtà dei fatti racconta di soli sei mesi all’ombra della Madonnina, terminati con la storica lite con Icardi allo Juventus Stadium.

KONDOGBIA – Delirio nerazzurro al suo approdo alla Pinetina ai danni del Milan per una cifra esorbitante vicina ai 40 milioni. Geoffrey non si adatterà mai completamente al calcio italiano, mostrando sprazzi di talento e molte più mancanze. Al termine della seconda stagione interista, il francese saluta in direzione Valencia.

CANCELO – Oggetto misterioso nella prima parte di stagione, mostra la propria classe nel corso del match di andata contro il Sassuolo prendendosi la titolarità. Protagonista assoluto da Dicembre in poi, con i tifosi nerazzurri che invocano un suo riscatto dal Valencia chiamando la società ad un sacrificio. I problemi legati al FFP però, spingono il Portoghese ai rivali juventini.

KARAMOH – L’ultimo in ordine cronologico ad ereditare la maglia numero 7. Kara mostra segni di talento e sigla una rete meravigliosa ai danni del Bologna. Dopo una sola stagione a Milano però, viene girato in prestito prima al Bordeaux ed in seguito al Parma.

La maglia finisce ora sulle spalle di Mauro Icardi, il cui database è ben noto a tutti. Numeri pazzeschi con indosso la divisa nerazzurra, ma un ultimo anno che ha sancito – per i fatti a noi ben noti – una sua esclusione dalla rosa nerazzurra. Di fatto, il nuovo numero potrebbe non vedere mai il proprio battesimo, sia a causa di un possibile trasferimento, sia per scelte societarie. Ma per scrivere il resto della storia bisognerà attendere le scelte di Maurito

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