Antonio Cassano, tra le tante squadre anche ex Inter, è stato intervistato da Repubblica e ha parlato innanzitutto dello scudetto, sbilanciandosi come suo solito.
Chi vince lo scudetto?
«L’Inter».
Perché non la Juve?
«L’Inter mi ricorda la Juve del primo anno di Conte. Io ero al Milan e noi perdemmo lo scudetto. Certo, la Juve attuale ha due squadre e resta la più forte e completa, ma si vede lontano un miglio che è programmata per puntare a vincere la Champions. Se perde qualche punto per strada e l’Inter resta attaccata, Conte fa il colpo».
NAZIONALE E TONALI
Cassano ha parlato anche dei successi della Nazionale di Mancini e anche delle giovani promesse, primo su tutti Sandro Tonali: «Tonali è un incontrista, non è un numero dieci. Oggi spesso si confonde il regista con l’incontrista».
Quindi, Mancini fa i miracoli con la Nazionale?
«Ha vinto undici partite di seguito, è una bellissima Nazionale, ma bisogna vedere cosa succederà quando affronteremo squadre come Germania e Spagna. Se riusciremo a tenergli testa, allora con Mancini avremo svoltato definitivamente. In ogni caso sta facendo benissimo. Il nostro calcio a livello individuale in questo momento non è lo stesso che in passato, bisogna sempre ricordarlo».
Ma perché?
«È una questione generazionale. Ci sono periodi in cui nascono meno talenti. Poi certo, in Germania hanno fatto un grande lavoro sui settori giovanili e non hanno paura di lanciare subito i giovani. Di Mancini apprezzo soprattutto che fa un calcio propositivo, noi i nostri quattro Mondiali li abbiamo vinti tutti con la tattica e il contropiede. L’ultima grande Italia è stata quella degli Europei 2012 con Prandelli e io c’ero. Lui era un grande tattico ma mi lasciava libertà».