Fino allo scorso ottobre Giuseppe Rossi era ritenuto unanimemente uno degli attaccanti più forti d’Europa. Titolare inamovibile della nazionale di Cesare Prandelli e reduce dalla miglior stagione in carriera, chiusa con 32 reti.
La valutazione di “Pepito” oscillava tra i 35 e i 40 milioni e nonostante il forte pressing esercitato nella scorsa estate dalle grandi del calcio italiano, il Villarreal, che pochi mesi prima rifiutò un’offerta da 35 milioni di sterline (41 milioni di euro, ndr) dal Tottenham, impegnato nel preliminare di Champions League contro l’Odense, decise di trattenere Rossi.
Nel breve periodo quella scelta si rivelò felice, perchè fu proprio il talento made in New Jersey a risultare decisivo nella gara di ritorno del “Madrigàl”, ribaltando lo 0-1 rimediato in Danimarca, con una doppietta che garantì l’accesso ai gironi al submarino amarillo. Due mesi dopo, nella sfida contro il Real Madrid, arriva il crac al ginocchio destro: rottura del legamento crociato anteriore. Sei mesi di stop ed europei a rischio.
Quando ormai sembrava tutto pronto per il rientro arriva la devastante ricaduta in allenamento il 13 aprile, un venerdì. Niente europei, stagione 2012/2013 a rischio e Villarreal retrocesso. Un disastro tecnico ed economico per gli spagnoli e un incubo senza fine per Rossi, che ha visto crollare la sua valutazione, stimata attualmente intorno ai 10 milioni.
L’Inter, a queste condizioni, potrebbe prendersi questo rischio, o meglio, sfruttare questa occasione. Un investimento di 10 milioni per un calciatore reduce da un doppio infortunio al crociato possono rappresentere un azzardo; ma a meno che non si consideri Rossi a rischio carriera, quell’azzardo può trasformarsi in una scommessa con discrete probabilità di riuscita. Questo perchè Rossi compirà il prossimo marzo 26 anni; anche nel caso di intera stagione ai box, varrebbe la pena aspettare un talento simile, il giocatore che insieme a Mario Balotelli è, nei pensieri di Prandelli, destinato a formare la coppia titolare dell’Italia al prossimo mondiale brasiliano.
Casi simili a quelli di Rossi si sono verificati anche in passato: da Roberto Baggio a Massimo Ambrosini, fino ad arrivare alla più recente ricaduta di Stevan Jovetic: out per l’intera stagione 2010/2011 e ritornato a suon di gol l’anno scorso. Le possibilità di un completo recupero non sono poche, anzi. In un calcio inesorabilmente dominato dagli sceicchi le altre grandi squadre, per restare competitive, devono inventarsi qualcosa, scommettere, rischiare.
Con una discreta dose di coraggio e pazienza l’Inter potrebbe mettere a segno un grande colpo in prospettiva e riportare a casa uno dei più grandi talenti del nostro calcio.