Zlatan Ibrahimovic intervistato da GQ, ha parlato della sua esperienza in America. Non solo, l’ex giocatore di Inter, Milan e Juventus ha parlato del passato e di qualche episodio singolare.
“Sono arrivato negli USA in un momento singolare”
“Mi ero fatto male con il Manchester United di Mourinho. […]Quando è arrivata la possibilità di andare negli States mi sono detto che forse avevo bisogno di un fresh start. Non volevo deludere il mister”.
America che secondo il giocatore non è ancora ai livelli europei, soprattutto per passione e dedizione. Ibra sceglie il paragone con Moratti per spiegare: “Per loro è solo business. Non come Moratti. Grande tifoso, lui lo faceva per vincere. Aveva cuore”.
L’esperienza in Italia ed un brutto episodio con Materazzi
Racconta Ibra di come, ai tempi della Juventus, un episodio particolare lo abbia segnato. Il responsabile? Marco Materazzi, ai tempi una delle bandiere dell’Inter:
“Ero alla Juve e giocavo contro l’Inter. Materazzi mi fa un’entrata assassina e mi fa male. Come calciatore era cattivo. Ci sta, ma ci sono due modi per giocare da cattivo, uno è per farti male. Anche Maldini, per dire, giocava da cattivo, ma con un altro obiettivo”.
Non è una novità che Materazzi sia sempre stato un provocatore nonché un giocatore di grande fisicità, come dimostra questo episodio. Tanto discusso quanto esaltato, Matrix ha sempre messo molto carattere in campo, ma Ibra non l’ha perdonato:
“Vado all’Inter, al Barcellona, al Milan… Nella prima partita, il derby 2010-11, sono tutti contro di me. […]Arrivo al rigore, e chi mi ha fatto fallo? Materazzi. Doppio rigore, 1-0 Milan. Nel secondo tempo Matrix mi carica e gli faccio una mossa di Taekwondo. L’ho mandato in ospedale”.
Stankovic mi dice: “Perché lo hai fatto, Ibra?” E io gli rispondo: “Ho aspettato questo momento per quattro anni. Ecco perché”.
Mai banale Zlatan, mai silenzioso, sempre schietto. Questo è Ibra e sempre così sarà.