Note di festa e luci ovunque che la vista rimanea accecata, facevan preparare il Biscione ad una gran nottata. Dalla stanza accanto però, grande la luce e fragorosa la risata. Il nerazzurro tenea impegni che alla festa negavan tempo e luogo. Anche alle mogli il general imponea il coprifuoco: “Troppo si esulta per troppo poco”.
Avanti e indietro, davanti alla panchina sua, egli viaggiava e ripeteva: “Cos’è il Natale se non un giorno lontano da Maggio. Un altro titolo invernale senza senso: il campione d’inverno non resta nei libri in eterno”.
Il Biscione allora, che con invidia mirava la Dea europea, volle esaltar quanto fatto avea: “Infortuni furon Odissea, ma dignità è salva, tutta la squadra correa. Mi dica se non è vero, risultò fondamental anche l’anzian Valero”. Eppur nessun sentore il general volle udire. Risate grasse e richieste blau grana a mai finire.
Si vide un Toro con un gigante lì di fianco che qualunque avversario a stento trattenea il pianto. Lotta, fermento e sul mercato un aggiustamento. La strada per impensierir la zebra è più difficil di quanto sembra.
Tutto il popol nerazzurro in fondo già lo sa, il general strinse dall’esercito ogni abilità. Così convinto lo Spirito del Presente dirà: “Ora il mio tempo si è fatto ed il mio compito assolto. Qualcun altro verrà“.