Esposito: “Lukaku mi ha preso sotto la sua ala. San Siro? Emozione unica! Con Conte…”

L’intervista di Sebastiano Esposito per Dazn.

“Devo sbagliare il meno possibile”

In una lunga intervista per Dazn, Sebastiano Esposito ha avuto modo di raccontarsi e raccontare la sua esperienza. Dall’infanzia al gol con la prima squadra. Queste le parole del baby talento:

Sono molto esposto, non posso permettermi di sbagliare troppo. Le interviste mi piacciono, posso raccontarmi e parlare delle mie ambizioni. Parlare come un calciatore per me è spontaneo: racconto me stesso, senza superare i limiti. Quando avevo 12 anni, feci il mio primo torneo con l’Inter: segnai una doppietta e la dedicai a mia mamma che per me è importantissima. Sapevo di dover crescere in fretta, essendo all’Inter. Mi son sacrificato ma ho ottenuto grandi soddisfazioni“.

“San Siro regala emozioni uniche”

Non nego di sentire più anni di quanti ne abbia effettivamente. I tatuaggi? Ho una frase di D’Annunzio. Sono figlio di un calciatore ma questo non mi ha mai creato problemi o pressioni eccessive. Mi dà solamente consigli per la persone che devo diventare. Scudetto? Non so che vuol dire (ride ndr). Dobbiamo mantenere i piedi per terra. San Siro ho avuto modo di vederlo prima da una parte e poi dall’altra: cambia tutto. C’è una pressione e una atmosfera straordinaria, non puoi stare in silenzio. Torni a casa con un bagaglio di emozioni incredibile. È difficile da spiegare ma un 17enne non sogna altro che questo. Questa pressione alla lunga la devo far passare. Non posso farmi prendere dalla tensione “.

“I tifosi mi coccolano”

Ho solo 17 anni e i tifosi mi vogliono coccolare. Prima del rigore li ho sentiti e ho pensato che Lukaku mi avrebbe consegnato il pallone. Senza questi elementi probabilmente non l’avrei mai battuto. Avrei voluto tirarlo centrale ma Radu era messo bene e tentennava. L’abbraccio con mia mamma? Arriva dopo, erano nello SkyBox e non mi aspettavo di vederli lì. Alle prime partite son venuto e non ho giocato, quindi gli ho detto di non venire che chissà cosa sarebbe potuto succedere. Vivo in convitto e li vedo molto poco. Nonostante questo però ho un ottimo rapporto con la mia famiglia. Io e mio fratello conosciamo i sacrifici che tutti abbiamo fatto e sappiamo dove vogliamo arrivare. I miei fratelli piacevano tanto al Brescia e quindi siamo andati tutti su. Devo ringraziare Clerici che purtroppo non c’è più: a Brescia per me è stato come un secondo padre“.

Il rapporto con Lukaku

“Con Romelu parliamo italiano, l’ha imparato subito, è da apprezzare per questo. Mi ha aiutato da subito e mi ha stupito il fatto che mi conoscesse già. Parlandoci mi ha confidato di aver visto gli europei Under-17. Mi ha preso da subito sotto la sua custodia e questo feeling è nato dalle prime amichevoli. A Conte do del lei, è bravo ad usare bastone e carota. Sa quando stimolare e svegliare. Ci vuole sacrificio per realizzare i sogni, non basta solo chiudere gli occhi e sperare: i sogni più belli li tengo per me“.

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