Non lo presenteremo noi. Basteranno i numeri: 15 stagioni con i nostri colori, quattro delle quali con la fascia da capitano al braccio, e 559 presenze (che fanno di lui il quinto giocatore con più partite giocate nella storia del club, dietro solo a Zanetti, Bergomi, Facchetti e Mazzola). Giuseppe Baresi ha dato un’intera carriera e qualcosina in più per l’Inter, entrando a pieno diritto nella Hall of Fame nerazzurra. Oggi riviviamo la sua ascesa dal vivaio alla prima squadra, da capitano a vice-allenatore…
DAL CAMPO…
La storia di Giuseppe Baresi con l’Inter inizia già dalle giovanili: Guido Settembrino lo spinse a Milano dal San Michele Travagliato nel 1977 e appena un anno dopo, all’età di 19 anni, ecco l’esordio vincente in una sfida di Coppa Italia contro la Juventus. Ma per quel grande passo, Beppe non deve ringraziare solamente Settembrino. Per sua fortuna, e per quella di diversi suoi coetanei, ai tempi sedeva in panchina un certo Eugenio Bersellini. Noto anche come “il sergente di ferro”, Bersellini era uno che con i giovani ci sapeva fare e il protagonista del nostro racconto lo ricorda così…
Tra Baresi e l’Inter scatta la scintilla. Insieme vincono due Scudetti, due Coppa Italia, una Supercoppa Italiana e una Coppa UEFA. Vestirà per l’ultima volta la maglia nerazzurra nel 1992, quando all’età di 34 anni decide di andare a chiudere la carriera in Serie B col Modena.
…ALLA PANCHINA
Ma dopo tutti quegli anni, una porta per lui all’Inter è sempre rimasta aperta. Già nella stagione 1997/98 fa ritorno ad Appiano per occuparsi della squadra Allievi. Dal 2001 al 2008 passa sulla panchina della Primavera, conquistando due titoli di campione d’Italia Primavera, due Coppe Italia di categoria e due prestigiosi tornei di Viareggio. Risultati che sono sotto gli occhi di tutti, tant’è che José Mourinho decide di promuoverlo a vice-allenatore della prima squadra al suo arrivo a Milano. E quei due col portoghese sono senza ombra di dubbio gli anni più dolci: nel 2009 vengono alzati al cielo Scudetto e Supercoppa Italiana, mentre nel 2010 arriva lo storico Triplete (condito anche da Supercoppa Italiana e Mondiale per club sotto la guida di Benitez, ma Beppe vive questi ultimi due trionfi nel ruolo di assistente tecnico).
Fino al ritorno di Roberto Mancini sarà un continuo alternarsi come vice e assistente tecnico, per poi essere escluso dallo staff proprio per scelta dell’attuale c.t. della nazionale. Addio Inter? No, ma non scherziamo… Da allora ricopre il ruolo di scout e supervisore delle diverse academy che il club ha fondato in giro per il mondo. Il compito: trovare nuovi piccoli Beppe Baresi.
UN FRATELLO TRA I CUGINI
Nella settimana che ci porta al derby, parliamo proprio di chi questa stracittadina l’ha vissuta in famiglia. Quando Beppe arriva all’Inter non è solo: con lui, Settembrino porta anche il fratello minore Franco. Al contrario di Beppe, Franco viene scartato e finisce per ripiegare sul Milan. A lungo andare si dimostra un errore grossolano da parte dei nerazzurri, visto che Franco Baresi diventa una leggenda dei rivali di sempre e della nazionale italiana. Spesso e volentieri Beppe viene etichettato come il fratello di: “il fratello del campione del mondo” (‘82), “il fratello di uno dei difensori più forti di sempre” e così via. Situazione scomoda, ma che i nostri tifosi non gli hanno mai fatto pesare. È stato, è e rimarrà un intoccabile.
Ma ve li immaginate i pranzi di famiglia? Chissà quanti derby si sono nascosti nel quotidiano… Quantomeno sua figlia Regina Baresi porta in alto i colori dell’Inter. Beppe è in buona compagnia.
Domani Giuseppe Baresi compirà 62 anni. Niente auguri in anticipo, ma la SpazioInter’s Stories di oggi non potevamo far altro che dedicarla a lui. Interista vero, amore vero.