In un clima surreale allo Juventus Stadium l’Inter incassa una bruttissima sconfitta compromettendo di fatto la corsa allo scudetto. La sosta forzata non ha aiutato i nerazzurri che in campo sembravano spaesati e privi del giusto mordente.
Le pagelle di Juventus-Inter: Eriksen entra male
Handanovic 6: dopo più di un mese dall’infortunio l’Inter ritrova il suo capitano in fantastica forma. Nel primo tempo due parate salvano il risultato ed aiuta i compagni con i piedi nel tentativo di stanare la Juventus. Poco può sul primo goal dove coperto si butta con leggero ritardo. Nel secondo goal totalmente incolpevole.
Skriniar 5: ancora una prestazione al di sotto delle aspettative. Insicuro nelle uscite questa sera fatica anche ad impostare. Che la difesa a 3 non fosse il suo forte lo si era notato da un po’, ma stasera ne abbiamo avuto l’ennesima conferma. Conte lo richiama spesso e anche quando passa a 4 da terzino sulla destra fatica a contenere Ronaldo ricorrendo spesso al fallo.
Bastoni 5: preferito a Godin il giovane centrale regge bene l’impatto contro il pesante attacco juventino. Sinistro naturale è un’arma in più per impostare velocemente il gioco, anche se quando gioca con il destro si vedono i suoi limiti. Dal suo lato si trova prima Douglas Costa e poi uno scomodissimo Dybala. Passa centrale accanto a De Vrij nella difesa a 4 regalando spesso palloni nel tentativo di lanciare le punte.
De Vrij 5.5: comanda la difesa e si carica di tutto il lavoro sporco in fase di impostazione per tutto il primo tempo. Tiene a bada Higuain ma nulla può contro la velocità e la classe di Dybala sul secondo goal. Come ogni partita fa il suo anche se stasera non è stato abbastanza.
Brozovic 5.5: doveva essere l’arma in più ma spesso pressato e con pochi spazi fa qual che può portare l’Inter in avanti. Importanti anche i recuperi che più volte hanno salvato la difesa da spiacevoli situazioni. Nel secondo tempo torna a fare gioco ma nel momento migliore il goal di Ramsey spegne tutta la sua magia.
Vecino 5: la sua fisicità è stata preferita alla classe del danese anche se con il senno di poi forse Conte avrebbe fatto scelte diverse. Spento e poco concentrato non è d’aiuto nella prima metà della gara si perde Matuidi sul primo goal bianconero. Nervoso si fa ammonire inutilmente e continua a perdere palloni anche a ridosso dell’area.
Barella 5: buona l’impegno, ma qualcosa in più dal cagliaritano ce lo aspettavamo. Due buoni incursioni ma senza mai impensierire troppo la difesa avversaria. Molto lontani i tempi in cui insieme a Sensi faceva sognare i tifosi interisti lascia il campo dopo soli 15 minuti dall’inizio rel secondo tempo lasciando posto ad Eriksen.
Young 6: forse il miglior acquisto della campagna invernale si conferma all’altezza con della sua fama con una fantastica prestazione. L’inglese copre bene e si fa vedere spesso in fase offensiva. Non disdegna l’uno contro uno e gioca per la squadra. Nel secondo tempo fatica a contenere nei primi minuti un esuberante Dybala che con una splendida giocata gli fa perdere il tempo dell’intervento.
Candreva 5.5: impegnato molto in fase difensiva, quando interpellato è una spina nel fianco per il trio difensivo juventino. Sforna cross e prova il tiro che di poco non trova lo specchio della porta. Per cercare maggiore densità a centrocampo gli viene preferito Gagliardini anche se l’Inter così diventa meno pericolosa sulle fascia.
Lautaro 4: la vecchia signora mata El Toro. Poche palle giocate dall’argentino che spesso però non partecipa al gioco o si fa trovare nella posizione sbagliata. Anche nelle ripartenze non risulta così incisivo come nelle ultime partite. Non viene sostituito solo perché Conte ha terminato i cambi.
Lukaku 4: abbandonato da tutti il bulldozer belga non riesce a fare centro. Buono l’impegno anche se in qualche occasione avrebbe potuto fare di più. Fa molta fatica a farsi trovare dai compagni e i pochi palloni arrivati vengono gestiti male. Al 75′ Conte lo sostituisce per cercare di velocizzare il gioco con Sanchez.
Eriksen 5: entra per uno spento Barella ma fatica a inserirsi nei meccanismi del centrocampo a 3. Con l’ingresso di Gagliardini gioca dietro le due punte e sfiora il goal sull’unico spunto interessante di Vecino ma poi il nulla.
Gagliardini SV: il suo ingresso rivoluziona la formazione nerazzurra che passa ad un 4-3-1-2 ma non riesce ad essere protagonista. Si preoccupa più della fase difensiva che di quella offensiva rendendo di fatto totalmente insensato il cambio.
Sanchez SV: cerca di porre rimedio alla poca incisività di Lukaku ma anche lui fatica a trovare il giusto ritmo. La sua velocità lo aiuta a trovare gli spazi ma spesso si perde nella giocata finale.
Conte 4: nel suo ritorno da ex allo Stadium fallisce la sua personale rivincita. Non stimola a dovere la squadra durante la sosta forzata che in campo sembra smarrita e incapace di replicare quelle dinamiche che hanno consentito ai nerazzurri di arrivare a giocarsi il titolo invernale.