La Gazzetta dello Sport ha intervistato il ministro dello sport, Vincenzo Spadafora, per fare il punto della situazione su questa incredibile situazione, che con il contagio di Daniele Rugani reso noto ieri sera, ha preso una piega preoccupante anche per il campionato di Serie A:
“Ora dopo ora, siamo di fronte a un’emergenza straordinaria e lo scenario può cambiare e richiedere nuove decisioni. Proprio per questo sono rimasto perplesso di fronte alle polemiche degli ultimi giorni. Ci siamo assunti le nostre responsabilità. Registrando la grande incapacità del calcio a decidere. E vorrei dire che ora mi è tutto più chiaro. Le norme non c’entrano niente. Il Dpcm serviva per mettere a riparo Lega e Sky dal rischio dei risarcimenti. Una delle due ci avrebbe rimesso. Solo una questione di soldi. E non mi faccia parlare dei messaggi che ho ricevuto, di quei presidenti che prima mi insultavano per far giocare le partite, e poi hanno detto di chiudere tutto. La prima cosa che voglio dire è che ciò che sarà deciso per tutto il Paese avrà ovviamente i suoi risvolti sullo sport e sul calcio. A tutti i livelli”.