Giornata social per Milan Skriniar. Il gigante slovacco ha risposto a tantissime domande da parte dei tifosi direttamente sugli account dell’Inter: fascia da capitano, avversari ma anche – inevitabilmente – Coronavirus…
PARLA SKRINIAR
Che lavoro avresti fatto se non fossi diventato giocatore?
“Non ci ho mai pensato, volevo diventare calciatore sin da piccolo“.
Come è stato il tuo primo giorno da professionista?
“Quando ero in Slovacchia, nella squadra Under 19, ho fatto un paio di allenamenti con la prima squadra. A 16 anni mi hanno chiamato, è una bella emozioni allenarsi con i giocatori della prima squadra. L’esordio l’ho fatto a 17 anni, abbiamo pareggiato 0-0 e giocai a centrocampo“.
Come è vista la serie A in Slovacchia?
“Sanno tutti che è un calcio tattico, questo è risaputo. Sicuramente, quando uno viene a giocarci, scopri che ci sono altre cose, ad esempio che ci sono squadre che giocano anche facendo possesso palla“.
Quanto sei interista da uno a dieci?
“Dieci, ma anche di più“.
Come è stato arrivare all’Inter?
“E’ stato bellissimo, mi sono arrivati i messaggi quando ero in Under 21. Non ci ho pensato due volte a venire“.
Qual è la parte più bella di essere un giocatore dell’Inter?
“Ci sono tante cose belle. La prima è che puoi andare in un centro sportivo bellissimo come Appiano. Ma l’emozione più grande è giocare a San Siro di fronte a tanta gente“.
Come ti sei sentito da capitano?
“Sicuramente una grande emozione. Ero orgoglioso di essere capitano dell’Inter. E’ una grande responsabilità, ma non è che cambia il modo di giocare se hai la fascia al braccio: do sempre il massimo“.
Che tipo di compagno è Handanovic?
“E’ un grande professionista, un grande capitano e un ragazzo bravissimo“.
Perché il 37 sulle spalle?
“Non ha un significato. In Nazionale ho esordito con il 3 e il mio numero preferito è il 7: li ho messi insieme quando sono arrivato alla Samp. E’ andata bene, ho deciso di tenerlo“.
Il compagno con il quale vai più d’accordo?
“Difficile dirlo perché siamo un bel gruppo, anche fuori dal campo. Dico Bastoni“.
Come ti trovi a 3 in difesa?
“Sono tanti i cambiamenti rispetto alla linea a 4, io ho sempre giocato così. Quando è arrivato mister Conte ci ha spiegato come fare, stiamo lavorando per migliorarci sotto ogni punto di vista“.
Difensore preferito dell’Inter nella storia?
“Ce ne sono tanti bravi, soprattutto quelli del Triplete. Se ne devo dire uno… Samuel, per la sua forza. Faceva sicuramente più differenza di me“.
I tre difensori più forti al mondo?
“Sergio Ramos, un leader; poi Van Dijk negli ultimi 2-3 anni e poi Koulibaly anche se non sta vivendo un momento facile“.
Quale attaccante avresti voluto affrontare?
“Ronaldo il Fenomeno, perché da bambino era il mio preferito. Mi sarebbe piaciuto anche giocare con lui“.
L’attaccante più difficile da marcare?
“Sono tanti, sicuramente Ronaldo e Messi che sono i migliori al mondo. Ma anche Mbappé e Zlatan, nel derby è stata la mia prima esperienza contro di lui“.
Quando arriva un tuo gol?
“Lo voglio anche io, speriamo presto“.
Come faccio a diventare come te?
“Mi piace quando uno dice così. Devi lavorare ogni giorno e avere la fortuna che ho avuto io. Devi accettare di stare lontano dalla famiglia e dagli amici“.
Il tuo piatto preferito?
“Qua in Italia mi piacciono le trofie al pesto“.
Come trascorri le giornate?
“Sto con la mia ragazza e i miei due cagnolini. Oltre ad allenarmi con le indicazioni del nostro staff per tenermi in forma, gioco a freccette e guardo le serie TV”.
Le persone cantano dai balconi nel tuo quartiere?
“Ogni sera li sento, verso le 20. Mi piace, ascolto, ma non conosco le parole“.
E per finire, Skriniar ha speso qualche parola sulla situazione critica che stiamo vivendo:
“Si tratta di un momento delicato e difficile, ma dobbiamo combattere tutti insieme, together as a team. È vero, il calcio ci manca: manca a noi giocatori e manca ai nostri tifosi. Siamo abituati ad andare ogni giorno ad Appiano Gentile per allenarci. Ora siamo chiusi in casa: è una situazione nuova, ma è quello che dobbiamo fare, tutti. Quando questo finirà, sarà ancora più bello tornare ad allenarsi e giocare davanti al nostro pubblico. Le situazioni difficili sono così: ti costringono a stare più uniti. Combattere questo virus è la cosa più importante.
Restiamo a casa e doniamo: basta andare sulla pagina Facebook dell’Inter per dare il proprio contributo“.