Tommasi: “Ripresa del campionato? Chiedo almeno tre condizioni”

Dopo le recenti dichiarazioni di Uefa e Lega Serie A è tornato a parlare delle possibilità di riprendere anche Damiano Tommasi, presidente dell’AIC. L’ex calciatore infatti in una lunga intervista a Libero ha voluto ribadire la posizione dell’associazione calciatori proponendo alcune soluzioni al problema.

LA SITUAZIONE E’ COMPLICATA, TOMMASI CHIEDE CERTEZZE

Mentre l’emergenza sembra imperversare a livello mondiale, il mondo calcistico cerca di trovare soluzioni adeguate per la possibile ripresa dei campionati nazionali. La situazione in Europa è complicata perché nonostante lo spostamento di Euro2020, qualora il blocco dovesse proseguire c’è la seria possibilità che molti campionati non riescano ad essere conclusi. Damiano Tommasi, da anni presidente dell’Associazione Calciatori Italiana è al lavoro per garantire una rapida ripresa del campionato italiano, ma i dubbi sono ancora molti e ci si chiede se abbia veramente senso riprendere a giocare: “Speriamo ci siano le condizioni di tornare in campo. Noi siamo pronti a fare la nostra parte per salvare il sistema“.

A turbare il presidente è la mancanza di una data certa per la ripresa delle competizioni: “Deve esserci una prospettiva che oggi manca. Al momento le persone devono limitare i nostri spostamenti, perché dobbiamo far uscire di casa i calciatori? Per una stagione che non si sa se riprenderà? Non ha senso tornare in campo per sperare”. Tommasi inoltre ricorda che nessuno è immune a questo virus e vorrebbe scongiurare ulteriori contagi tra i calciatori che l’associazione vuole tutelare.

In particolare Tommasi sottolinea che per tornare in campo al momento la sua associazione chiede alcune misure certe: “Sono tre gli aspetti che ci interessano: 1) che l’emergenza sia finita, e ce lo auguriamo tutti. 2) Se si torna a giocare deve essere per portare a termine la stagione anche oltre il 30 giugno, perché mancano ancora tante partite. Scegliere a tavolino promossi e retrocessi è complicato, parliamo di investimenti importanti come per il caso del Benevento. 3) Si deve poter viaggiare in sicurezza, perché non è solo questione di allenarsi ma di muovere 50 persone due volte a settimana in quella che oggi è zona rossa“.

Gestione cookie