Nel giorno del suo cinquantatreesimo compleanno, Repubblica decide di pubblicare una lunga intervista nella quale Nicola Berti si racconta. L’idolo della tifoseria nerazzurra si racconta attraverso numerosi aneddoti che lo hanno visto protagonista nel passato e nel presente della storia nerazzurra.
NONOSTANTE GLI ANNI SIANO PASSATI, BERTI RESTA UN IDOLO DELLA TIFOSERIA NERAZZURRA
Immaginare uno come lui rinchiuso a casa a festeggiare il compleanno è davvero difficile per chi lo conosce bene. Ma da cittadino responsabile Nicola Berti passerà questa giornata nella sua casa nel piacentino circondato dalla sua famiglia. Dopo 10 anni però Berti ancora fatica a stare lontano dal calcio e quando può torna a parlare della sua carriera in nerazzurra fatta di successi e anche di rivalità. Indimenticabili i suoi sfottoòin campo e fuori, soprattutto quelli verso milanisti e juventini: “La Juve in Italia non è mai stata simpatica a nessuno, tranne che agli juventini. Ma il Milan contro cui giocavo io era così forte che non potevi non sentire la contrapposizione. Il Milan di Sacchi era una squadra di giganti. Anche solo a vederli apparivano arroganti, facevano paura“.
Anche per le sue goliardate, Nicola Berti ancora oggi rimane uno degli idoli dei tifosi nerazzurri. In particolare è ancora vivo nel suo ricordo quello che era solito fare durante i derby contro il Milan: “Prima dei derby facevamo riscaldamento in una piccola palestra all’interno dello stadio, tutti insieme. Appena uno di loro si girava non resistevo, partiva la pallonata“. La rivalità con i cugini si è sempre fatta sentire durante quegli anni e ancora oggi è famosa una delle frasi con cui apostrofò i rossoneri: “Meglio sconfitti che milanisti“.