Di Canio:” I giocatori non si lamentino: serve dare un segnale alle persone”

Paolo Di Canio intervistato dal Mattino spiega il suo punto di vista riguardo la ripresa del campionato estivo.

“Di cosa si lamentano i calciatori?”

I calciatori non si lamentino. Ricordo quando ci portarono a giocare a Leon, in Messico, in piena estate: c’erano 42 gradi. Ed era solo un’amichevole. A me, De Marchi e Luppi quasi serviva un respiratore a metà del primo tempo. Il campionato estivo mi piace, sono gare vere, certamente con più pause ma molto meglio queste partite che quegli allenamenti con le rappresentative dei boscaioli in montagna che vinci 12-0 e ti esalti per poco e rischi di farti male esattamente come adesso“.

Le parole del giornalista. Orari nuovi e temperature alte, ma la condizione non è poi così terribile secondo Di Canio, che aggiunge: “Si lamentano di cosa i calciatori? Ma perché in una estate normale non sono costretti a giocare contro Manchester City o Chelsea dall’altra parte del mondo dopo appena 5 o 6 giorni dall’inizio del ritiro? Almeno adesso mandano un segnale alle persone. Alla gente comune che è in difficoltà, che farebbe i chilometri a piedi pur di tornare a lavorare e che magari si distrae vedendo un po’ di calcio in tv in queste giornate di giugno e luglio“.

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