“Non dobbiamo dimenticare che abbiamo affrontato una squadra che fa dei ritmi alti la sua arma migliore. Credo che l’Inter abbia risposto in tutto e per tutto“. Con queste parole Antonio Conte si è presentato ai microfoni di Sky Sport nel post partita di Hellas Verona Inter 2-2. Qualcosa non quadra…
Rispondere? Ma siamo sicuri che una big, o presunta tale, debba “rispondere” al Verona di turno? È come se i rapporti di forza fossero stati invertiti, perché l’Inter dovrebbe dettare calcio e piegare l’undici avversario. È vero, gli scaligeri sono la rivelazione di questo campionato di A, ma l’Inter è l’Inter: ha una rosa che vale cinque volte quella del Verona (554 milioni contro 106 milioni, una differenza enorme). Eppure è la squadra di Juric che diverte e si diverte. L’Inter fa l’esatto opposto, soffre e fa soffrire.
L’uno-due che porta avanti i nerazzurri a inizio ripresa è viziato da episodi. Il calcio è anche questo, ma poi le partite vanno chiuse. E invece, a quattro minuti dalla fine, ecco la beffa firmata Miguel Veloso. Una consuetudine ormai, per una Beneamata che da quando si è ripreso a giocare non riesce più ad esprimersi al meglio.
Ora la classifica recita: Juventus, Lazio, Atalanta e Inter. Il quarto posto torna come un fantasma nel presente nerazzurro. Se al primo anno di Spalletti fu un successo e la stagione successiva un risultato tutto sommato accettabile, questa volta sembra una disfatta. A poco è servita la campagna acquisti faraonica di Zhang, e ora non sembra neanche così azzardato chiedersi se l’ingaggio di Conte abbia giovato al club: c’è un’idea di gioco? C’è la mentalità vincente? Di sicuro ci sono ancora 7 gare da disputare e una stagione da salvare.