Conte: “Ci aspettiamo una partita tosta. Nainggolan? Non spetta a me parlarne”

Domani, mercoledì 30 settembre alle ore 18:00, ci sarà in programma il recupero della prima giornata di Serie A. L’Inter, dopo la vittoria contro la Fiorentina a San Siro, affronterà il Benevento allo stadio Ciro Vigorito.

LE PAROLE DI CONTE

“No crazy Inter, no more” è l’appello lanciato da Antonio Conte all’inizio della sua avventura in nerazzurro. Eppure contro la Fiorentina la squadra nerazzurra ha dimostrato di non aver perso la sua indole Pazza. Questa volta però, contro il Benevento, il tecnico leccese e i tifosi interisti sperano di vivere una partita tranquilla.

Di seguito, le parole del mister:

Aspettative riguardo la partita di domani?
“Ci aspettiamo una partita tosta sotto tutti i punti di vista anche perché il Benevento l’anno scorso ha fatto un campionato importante in B vincendo con tante giornate d’anticipo. Hanno un allenatore che è stato mio compagno di squadra per tanti anni. Lo conosco bene dal punto di vista caratteriale per quel che riesce a dare alla squadra. Sono contento per Pippo, per quel che ha fatto l’anno scorso e come ha iniziato quest’anno. È una partita insidiosa, hanno dimostrato carattere perché sul 2-0 dopo 20′ rischi l’imbarcata e invece si sono dimostrati squadra sotto tutti i punti di vista e hanno vinto meritando. Bisognerà fare grande attenzione”.

La sua idea di Inter è rispettata in questo momento dalle prestazioni della squadra?
“Rispetto all’anno scorso sono andati via alcuni giocatori, ne sono arrivati altri e alcuni sono rientrati dai prestiti. Numericamente soprattutto in mezzo al campo, considerati anche i tanti infortuni che ci hanno privato di tanti calciatori, mi riferisco a Sensi e ad altri come Barella o Gagliardini, oggi siamo più protetti e questo penso che sia importante anche perché nel momento in cui si affronta una stagione anomala come questa e veniamo da un periodo in cui abbiamo giocato tante gare, mi auguro di avere tutti a disposizione. Adesso li ho tutti, non abbiamo infortunati. Mi auguro possa continuare così e di avere maggiore fortuna”.

Qual è il suo pensiero riguardo la regola dei cinque cambi? Secondo lei rema davvero a favore dei grandi club?
“Non voglio entrare in questa polemica perché so che le mie parole vengano strumentalizzate. C’è chi decide e noi ci dobbiamo adeguare, così come ci siamo adeguati nel post-lockdown”.

Pensa che ci saranno dei cambiamenti nella squadra durante il corso di questa ultima settimana di mercato?
“Da un punto di vista del mercato è più giusto che parlino i dirigenti. Per quel che mi riguarda, tutti gli allenatori penso che vogliano veder finire il periodo di mercato perché è inevitabile che finché è aperto le notizie vere o false possono creare poca serenità nei calciatori. Mi auguro finisca così la rosa sarà definita e tutti quanti sapranno di far parte del progetto. Per il resto i dirigenti stanno cercando in tutti i modi di far bene il proprio lavoro”.

Su Nainggolan? Il belga resterà? Se sì, che contributo potrà dare?
“Ho già detto che ci sono i dirigenti addetti a rispondere a questi tipi di domande. Non reputo corretto parlarne”.

Ha intenzione di agire in qualche modo per evitare gli stessi errori commessi contro la Fiorentina?
“Ribadisco che a me la partita con la Fiorentina è piaciuta molto. Mi sono gustato la partita perché mi è piaciuta sotto tutti i punti di vista, soprattutto quello offensivo perché abbiamo creato tante occasioni giocando un calcio offensivo e aggressivo in fase di non possesso. Quando abbiamo preso gol ci siamo fatti trovare poco equilibrati. Questo non dipende da difensori o da centrocampisti. Sappiamo che dobbiamo difendere e attaccare con un certo numero di calciatori, cercando di essere imprevedibili. Non è qualcosa che è dovuto all’assenza di qualcuno. Ripeto che mi sono goduto lo spettacolo offerto dalla mia squadra, è inevitabile che c’è da migliorare. In questo fine settimana squadre che attaccano con tanti uomini, come il City o il Bayern, hanno perso 5-2 e 4-1. Sono top team. È inevitabile che se vuoi fare un calcio offensivo rischi qualcosa in più. Dobbiamo essere bravi a continuare a fare quel che stiamo facendo perché i calciatori si divertono. Allo stesso tempo dobbiamo migliorare sotto l’aspetto dell’equilibrio”.

Prima volta da allenatore contro Inzaghi. Che effetto le fa?
“Come ho detto prima ho avuto il piacere di giocare con Inzaghi sia nella Juventus che in Nazionale. Abbiamo condiviso per anni emozioni. Lo conosco molto bene e lui conosce me. So che è un passionale, malato come me per il calcio. Un ragazzo che studia calcio e fa piacere conoscerlo sotto tanti punti di vista. Ero sicuro che avrebbe fatto bene, come sta facendo. Sono contento per lui”.

Quanto può essere importante per il futuro la soluzione adottata negli ultimi 15′ contro la Fiorentina?
“Anche quest’anno alterneremo le soluzioni con i tre centrocampisti, che possa esserci il vertice alto o basso, perché abbiamo degli interpreti che hanno determinate caratteristiche. L’anno scorso l’Inter ha fatto se non sbaglio 111 gol, a dimostrazione della trazione offensiva a prescindere dal vertice basso o alto. Non so quante altre squadre nel mondo giocano con un trequartista, due punte e due ali, perché non sono difensori i due esterni. Allo stesso tempo bisogna essere bravi, quando perdi palla, ad occupare le giuste zone di campo. Quel che abbiamo fatto negli ultimi 15′ contro la Fiorentina può essere un’opzione a partita in corso anche perché adottarla significa ‘segare’ molti giocatori che abbiamo in rosa”.

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