Sempre più importante con il passare degli anni, Danilo D’Ambrosio ha messo il suo zampino anche oggi. Dopo il gol che aveva fatto a Firenze, anche contro il Cagliari ha salvato un’altra partita, chiusa poi ampiamente con il contropiede fulmineo di Lukaku.
Il difensore italiano ha parlato ai microfoni di DAZN dopo il match:
“La risolvo sempre io? No (ride, ndr), ma scherzi a parte sono contento per aver fatto gol e per aver comunque messo una partita abbastanza difficile sulla giusta strada. Penso che la cosa fondamentale oggi fosse vincere. Abbiamo trovato un campo in salita, nonostante le tante occasioni che abbiamo avuto e creato non siamo riusciti ad andare in vantaggio. Siamo andati in svantaggio e poi siamo stati bravi a reagire e ottenere i tre punti“.
Il campo era in salita grazie al Cagliari o perché c’era qualche pensiero di troppo?
“È normale che giocando ogni tre giorni non è facile essere al 100% ed essere brillanti. Però quando poi ci metti anche la mancata qualificazione agli ottavi di finale di Champions questo può compromettere le cose, sia mentalmente che fisicamente. Il Cagliari non ha fatto tiri in porta se non dopo il gol, noi abbiamo avuto tante occasioni e loro sono stati fortunati, Cragno ha fatto parate importanti. Il campo era in salita però siamo riusciti a raggiungere i tre punti”.
Coma hai fatto a convincere Conte a metterti in campo? In quel momento aveva tre opzioni…
“Sono scelte dell’allenatore, io cerco sempre di farmi trovare pronto. Oggi sono contento di essere stato al posto giusto nel momento giusto”.
Si può pronunciare la parola scudetto?
“Noi non è che non la diciamo per scaramanzia o altro, ma perché comunque il dominio che negli ultimi anni ha visto vincere la Juventus è evidente. Noi però ci chiamiamo Inter e come ha detto il mister dobbiamo essere pronti a lottare fino alla fine. C’è un processo di crescita che ormai dura da diversi mesi in cui abbiamo giocato ogni tre giorni e non è facile. La delusione e l’amarezza per non aver raggiunto il primo obiettivo della stagione c’è prima di tutto da parte nostra, ma se fossimo stati un gruppo che non teneva alla maglia o che remava contro qualcosa o qualcuno oggi non avremmo assolutamente vinto”.
Senti di giocare nella squadra più attrezzata per il titolo?
“Io sento di giocare in una squadra forte, in una società forte e con un allenatore forte. Detto questo non siamo sicuramente i migliori perché come abbiamo detto più volte quello che tira le somme è sempre il campo. Se alla fine saremo primi in classifica vorrà dire che l’abbiamo dimostrato“.