Jeison Murillo fu ceduto dall’Inter al Valencia quattro anni fa, senza più ritornare nella squadra nerazzurra perché la sua presenza non fu ritenuta indispensabile dalla società. Ma per lui, l’Inter è stata casa, come ha dichiarato in una recente intervista ad Antena 2.
“Il posto in cui sono stato più felice è all’Inter, perché era la squadra dei sogni di mia madre. Fin da piccolo c’era un giocatore di riferimento molto importante di nome Iván Ramiro Córdoba. Fu l’esperienza più bella in Italia”.
Sensazione dovuta anche al cospicuo investimento dell’Inter nelle scuole internazionali, come quella del Paese d’origine di Murillo: la Colombia, dove si trova un’ottima Inter Academy. Lì, la società utilizza anche la tecnologia più avanzata per migliorare le loro prestazioni. Infatti, l’Academy sfrutta la realtà virtuale e i PC gaming per allenare con un’esperienza multimediale immersiva gli atleti d’élite U13, mostrando loro come posizionarsi in maniera ottimale sul campo.
La madre di Murillo, nel 2017, aveva raccontato la sua fierezza nel vedere il figlio giocare con la maglia nerazzurra, dopo tutto l’impegno che avevano messo lei e il marito nel far appassionare i loro figli allo sport.
“Provengo da una famiglia umile e appassionata di calcio. – ha raccontato il calciatore ex interista – Siamo cinque uomini e tutti giocavamo bene, ma solo in due siamo diventati calciatori, io e mio fratello Junior, che gioca nella seconda divisione colombiana con l’Orsomarso. Nonostante giocassero bene, gli altri non hanno avuto la nostra stessa fortuna. Da piccolo vedevo il calcio come un sogno e allo stesso tempo come un’opportunità di aiutare la mia famiglia”.
Ora Murillo è in prestito al Celta Vigo dalla Sampdoria, e lì si è distinto nel ruolo di difensore, ma ancora non si sa quando farà ritorno nella squadra italiana, per ora ha ancora una stagione da giocare. Il club Vigo è “abbastanza umile” secondo il giocatore, ma può fare un salto avanti grazie alla qualità dei giocatori in campo in questo momento. E anche grazie a lui, che riesce a dare il meglio in terra iberica, come ha spiegato:
“Il calcio italiano mi ha aiutato molto tatticamente, si seguono tante esigenze tattiche. In Spagna invece ci sono più spazi, più uno contro uno. Qui il gioco si addice di più alle mie caratteristiche”.
Ma ci sono anche giocatori italiani che sono riusciti a giocare in terra iberica, come Cannavaro, Vieri e Cassano. Tuttavia, molte squadre iberiche non hanno il capitale della società nerazzurra, che – nel 2021 – ha avuto anche l’interessamento del fondo di private equity BC Partners, a cui però Steven Zhang non vuole cedere una maggioranza del club.
Murillo, nel corso delle sue interviste, ha sempre ribadito il suo affetto per la società e quanto sia cresciuto dal punto di vista tattico e come difensore, grazie alla professionalità dei professionisti che vi lavorano. Tuttavia, nonostante i bei ricordi, al momento appare impossibile un suo ritorno nella squadra. La Spagna è la sua nuova casa.