Le due partite giocate tra venerdì e martedì con la maglia della Celeste non sono andate nel migliore dei modi: una pesantissima sconfitta contro la Colombia (4-0) e un mezzo passo falso interno contro l’Ecuador (1-1). Proprio in occasione di quest’ultimo match, il neo interista Alvaro Pereira è stato sostituito dopo i primi 45 minuti e ha ricevuto qualche critica per la sua prestazione. El Palito, però, non sembra aver accusato il colpo: “Mi sento bene. Ci sono partite che non vanno bene, non bisogna fare drammi – si è difeso l’uruguaiano ai microfoni di Radio Sport 890 – In campo provo a fare il meglio, a volte va bene e a volte no. Questo è il calcio. Semplicemente, la partita contro l’Ecuador è andata così. Adesso vogliamo vincere, perchè i punti pesano“.
“Sapevo che avremmo giocato contro una nazionale forte, dura, piena di giocatori rapidi – prosegue il numero 31 nerazzurro -. Devo dire che è stata difficile, anche perché sono stato ammonito. Rischiavo il rosso in qualsiasi momento. Naturale dire che non sia andata bene, ma può capitare e non c’è niente di drammatico. C’è la rabbia, perché volevamo i 6 punti da queste due partite. Ma il calcio è questo, ragazzi. In Sudamerica, i turni eliminatori sono i più difficili al mondo: altezza, freddo, caldo, stadi infiammati”.
In chiusura una battuta sull’annosa questione dei viaggi intercontinentali: “Andremo a Madrid, poi sarò a Milano direttamente per raggiungere l’Inter. Devo dire che sono arrivato a Milano, poi in hotel senza avere ancora casa, poi subito con la nazionale. E sono 25 giorni che non vedo la mia famiglia. Tante cose, ma non le prendo come scuse. Perché quando vai in campo devi essere pronto e professionale, per dare il meglio. A volte va bene e altre meno bene, con l’Uruguay è andata male in queste partite. Ma ricordatevi che nella vita c’è di peggio. Ora, penso a far bene con l’Inter“.