Nell’ anno del triplete, così come nelle stagioni precedenti, l’Inter non ha mai patito seri problemi difensivi sia per i credo calcistici adottati dagli allenatori che si sono succeduti sulla panchina nerazzurra, sia per la qualità degli interpreti di una difesa capace di dare sicurezza all’intera squadra. Certamente uno dei pilastri principali della muraglia su cui l’Inter ha costruito le sue recenti fortune è stato Walter Samuel.
Wally ha da sempre rappresentato un punto cardine del reparto arretrato nerazzurro, un muro invalicabile contro cui si sono imbattuti i goleador di tutta Europa. Anche nelle due stagioni post-triplete, in cui molto spesso le prestazioni dei singoli sono state deludenti, Samuel è sempre risultato uno dei migliori.
Quest’anno tuttavia, l’argentino ha incontrato non poche difficoltà a inizio di stagione. Le sue prime uscite, infatti, sono state caratterizzate da prestazioni opache e deludenti, tanto da scatenare l’accanimento della stampa che considerava il giocatore ormai nella sua fase discendente. Walter, come sempre, è rimasto in silenzio e ha lavorato sodo in settimana per cercare di dare una risposta sul campo.
Già a partire dalla sfida contro il Chievo, è apparso decisamente più in palla. Pian piano si è adattato al nuovo assetto difensivo e anche contro la Fiorentina ha dato il suo contributo aiutando i compagni di reparto a fare lo stesso. Oggi il “muro” nerazzurro è indispensabile per l’Inter, non solo per l’infortunio di Chivu ma anche perché Juan e Ranocchia potrebbero crescere ancor di più al suo fianco.
The Wall non è ancora al top della forma, ma già nel derby ci si aspetta da lui una grande prestazione; grande come quelle che hanno condito le ultime vittorie stracittadine dei nerazzurri. Con Samuel in campo, infatti, l’Inter ha sempre avuto la meglio sui rossoneri.
Gaetano Mango
(Twitter: @nimango)