Gargano e Mudingayi, storie diverse che li hanno portati a vestire la stessa maglia. Entrambi erano giocatori importanti nelle rispettive ex squadre. Arrivati all’Inter senza essere considerati i pilastri su cui fondare il nuovo corso (vista anche l’età), nelle loro prime uscite con la maglia dell’Inter, i due hanno dimostrato di poter essere qualcosa più di semplici gregari.
In mancanza del tanto agognato playmaker, colui che nella mediana nerazzurra dovrebbe costruire gioco, prendere palla e far ripartire l’azione e in grado di dare quella qualità al centrocampo nerazzurro così da far compiere alla squadra il definitivo salto di qualità, ci stanno pensando proprio loro, meno dotati tecnicamente ma con una grinta mostruosa, a far grande l’Inter. Anche ieri con il Bologna, i due hanno fatto vedere ottime cose con Gargano che non ha lasciato un minuto d’aria al buon Morleo e Mudingayi che praticamente ha costruito una diga in mezzo al campo, limitando Diamanti. Da applausi la sua chiusura, nei minuti finali, su un contropiede velocissimo del Bologna lanciato a rete.
Non solo questo, tuttavia, poiché l’inserimento di Gaby e Walter ha risolto anche alcuni problemi della scorsa stagione, restituendo all’Inter un Cambiasso libero di dedicarsi a ciò che gli riesce meglio: non più costretto a rincorrere gli avversari per tutto il campo, il Cuchu ha potuto inserirsi più volte da mezzala creando scompiglio nell’area avversaria. E non è un caso che l’argentino sia stato sempre tra i migliori in campo nelle ultime uscite.
Anche la difesa trae vantaggio dall’impiego dei due, in quanto la maggiore copertura che garantiscono al reparto arretrato permette di rendere un punto di forza quella difesa a tre che solo un anno fa si era rivelata un incubo. Per cui, gregari sì, ma di lusso.