Juve: pochissimi punti deboli, ma l’assenza del top player si sta facendo sentire

Sono ormai lontani i tempi in cui la Juventus galleggiava a metà classifica vittima di annate travagliate e confusionarie. Dall’arrivo di Antonio Conte sulla panchina, i bianconeri si sono rivelati una macchina quasi perfetta, capace di rimanere imbattuta per tutto lo scorso campionato e l’inizio di quello corrente.

Infatti, anche in questa stagione, Buffon e compagni sarebbero a punteggio pieno se le sortite offensive bianconere non si fossero infrante contro il muro Viola a Firenze il 25 settembre. Solo in quell’occasione, la Juventus non è tornata a casa con il bottino pieno strappando solo un pari al Franchi.

In altre circostanze, come nella trasferta di Catania, la squadra di Conte avrebbe meritato meno di quanto conquistato. Proprio il carisma del suo allenatore, ha fatto della Juventus una squadra mai doma e guerriera su tutti i palloni, capace di ottenere risultati attraverso il gioco e non i singoli.

Pirlo è il perfetto direttore d’orchestra, Marchisio e Vidal due incursori pungenti; Barzagli, Chiellini e Bonucci un terzetto difensivo ormai collaudato con un Buffon sempre affidabile.

In avanti tutto ruota attorno al nome di Mirko Vucinic. Il montenegrino, è l’unico punto fermo del pacchetto offensivo in cui, al suo fianco, si alternano i vari Quagliarella, Matri, Giovinco e Bendtner.

E’ difficile trovare un punto debole a questa squadra soprattutto quando gioca nel suo nuovo stadio spinta dal proprio pubblico. In certe occasioni però, come capitato in Champions League e nella trasferta contro la Fiorentina, il gioco e la carica agonistica possono non bastare.

In questi casi, per sbloccare la partita, è necessario il colpo del campione, cosa che attualmente la Juve non ha. Un tipo alla Milito o alla Palacio per esempio…

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