Domani, alle ore 20.45, l’Inter scenderà in campo allo Juventus Stadium per l’11^giornata del campionato di Serie A.
In diretta dalla sala stampa del centro sportivo “Angelo Moratti”, vi proponiamo le dichiarazioni rilasciate da mister Stramaccioni nella consueta conferenza della vigilia.
Andrea, come sta la squadra? Che match ti aspetti?
“Stiamo bene, siamo in un buon momento. Mentalmente siamo cresciuti molto, anche grazie ai risultati positivi che hanno aumentano l’autostima del gruppo. L’Inter arriva a questa partita con tutte le carte in regola per giocarsela. Sarà una partita di alto livello tra due squadre che in questo momento sono davanti a tutti. Loro ovviamente mettono in campo qualcosa di più rodato. Noi dobbiamo valutare i nostri progressi”.
In campionato l’Inter non ha mai pareggiato. Domani firmeresti per un pareggio?
“In maniera sincera, no! Siamo l’Inter e anche contro avversari di livello non penso mai a entrare in campo per non vincere. Incontriamo una squadra di spessore, vedremo cosa succederà…”.
Cos’ha l’Inter in più della Juve?
“Non mi piace fare confronti tra la mia squadra e le altre. Io posso parlare solo dell’Inter e dire che siamo migliorati più in fretta di quanto ci potessimo aspettare. Stiamo andando tutti nella stessa direzione, anche dopo aver cambiato sistema di gioco. E’ un grande segnale di forza ed è una base importantissima per continuare a crescere”.
Ci sarà una marcatura speciale per Pirlo?
“E’ il giocatore della Juve che ha più qualità, è il playmaker della nazionale ed è normale avere un po’ di attenzione nei suoi confronti. Cercheremo di limitare le sue caratteristiche da costruttore di gioco, ma questo non vuol dire che ci sarà una marcatura a uomo”.
Con un risultato importante contro la Juventus, la tua carriera potrebbe svoltare?
“Forse mediaticamente. Ma siamo alla decima giornata e qualsiasi risultato uscirà da questa gara, sarà troppo presto per tirare le somme. Sarà una partita importantissima, ma il risultato di domani non può certo cambiare la connotazione di una squadra. Il nostro cammino è ancora tutto da scrivere”.
La Juventus negli scontri diretti cerca sempre di mettere sotto l’avversario. Chiederai alla squadra di fare la partita?
“Sono convinto che possiamo giocarcela. L’Inter ha le carte per mettere in difficoltà la Juventus e cercare di vincere. Incontriamo la squadra che ha vinto il campionato l’anno scorso, ma non abbiamo nessuna paura. Giocheremo da Inter, convinti di fare la nostra partita e di poter portare a casa i tre punti”.
La squadra che ha messo più in difficoltà la Juve è lo Shakhtar con il suo 4-2-3-1. Può essere un’idea?
“Non abbiamo giocatori con caratteristiche simili a quelle degli esterni dello Shakhtar. Abbiamo punti di forza diversi e cercheremo di farli prevalere su quelli della Juve”.
Ogni tanto Mourinho, prima dei big match, dava la formazione. Vuoi fare anche tu uno strappo alla regola?
“Sono indecisissimo e anche in questo caso si vede l’enorme differenza tra me e Josè (sorride, ndr)“.
Cosa ti hanno insegnato i big match giocati a Torino da Roma e Napoli?
“Mi hanno insegnato che dobbiamo partire meglio della Roma e finire meglio del Napoli (sorride, ndr). Al di là delle battute, la Roma ha avuto un approccio sfortunato, mentre il Napoli ha fatto una buona partita ma è stata penalizzata da una palla inattiva. Dovremo mantere alta la concentrazione per tutti i novanta minuti, perchè la Juve può colpirti alla prima distrazione”.
Che sensazioni le hanno trasmesso i tifosi sul derby d’Italia?
“Venendo da un’altra città pensavo che la rivale numero uno potesse essere il Milan, invece sono rimasto colpito da quanto i tifosi e l’ambiente sentano la partita con la Juve. E’ una sfida fantastica, è il derby d’Italia e noi interisti abbiamo una motivazione in più per fare bene”.
Le scelta di schierare tre attaccanti o tre centrocampisti sarà influenzata dalle caratteristiche della Juventus?
“E’ un discorso di mentalità. Siamo a un bivio: dobbiamo decidere se impostare la partita in maniera più equilibrata, aumentando le possibilità di non perdere, o rischiare un po’ di più, moltiplicando i nostri punti di forza a scapito dell’equilibrio”.
Quindi c’è l’ipotesi tridente nella tua testa?
“Potremmo anche stupire tutti giocando con un solo attaccante. E’ una provocazione, ma la pericolosità di una squadra non dipende dal numero di attaccanti schierati in campo. La Fiorentina ha messo in difficoltà la Juve senza avere prime punte di ruolo”.
Quando rivedremo Sneijder tra i convocati?
“All’inizio della prossima settimana farà gli esami definitivi. Se tutto sarà ok, potrà tornare ad allenarsi sul campo e cominciare il percorso di recupero della condizione”.
Senti di più la sfida con la Juve o con il Milan?
“Sono due grandi partite, ma in questo mi aiuta molto il mio carattere che mi permette di rimanere freddo e lucido. Cerco sempre di trasmettere questo stato d’animo alla squadra”.
Cosa pensi della scritta “30 sul campo” che campeggia fuori dallo Juventus Stadium?
“Gli scudetti sono quelli decisi dalla giustizia sportiva. Questa cosa, però, non c’entra con la partita di domani. Da interista mi interessa solo l’Inter, poi loro sono liberi di mettere le scritte che vogliono fuori dallo stadio”.
La partita si deciderà a centrocampo?
“Le caratteristiche del centrocampo della Juve sono il principale punto di forza della squadra. Spesso decidono le partite con gli inserimenti dei centrocampisti. Lo sappiamo e cercheremo di rendergli la vita difficile”.
Sei un allenatore meticolosissimo. Domani è il tuo esame di maturità o è una delle tante tappe che ti aspettano?
“Penso che l’allenatore debba solo avere le idee chiare su come affrontare la partita e prepararla al meglio. L’importante è quello, al di là del risultato. Anche perchè poi c’è l’interpretazione da parte dei giocatori e lo sviluppo della partita che possono incidere sull’esito finale. Se lavori al massimo sei tranquillo e sereno nell’approccio alla gara. Il bello del calcio poi è che spesso non basta preparare le partite. Il mio esame di maturità è stato quando sono stato scelto per fare l’allenatore dell’Inter. Ora mi sento totalmente al timone di questo gruppo e al centro del progetto”.
Parlando di settore giovanile, qual è il tuo ruolino di marcia contro la Juve?
“Mi ricordo uno scudetto Allievi vinto proprio contro la Juve…”.
La scelta degli uomini a centrocampo dipenderà da quanti attaccanti schiererai?
“Sicuramente sì. Sono due grandi insiemi che si portano dietro delle caratteristiche. All’interno di una macro scelta c’è poi una scelta individuale. Ogni modulo esalta determinate caratteristiche, ma non penso ci sia una formazione giusta e una sbagliata. Con o senza tridente ci sono vantaggi e svantaggi. Sarà il campo a dire se la scelta è stata corretta”.
La Juve manda a segno tanti giocatori. Può essere un grattacapo in più?
“La facilità con cui la Juventus manda a segno, in situazioni diverse, i suoi giocatori è un aspetto da tenere assolutamente in considerazione quando si prepara una partita“.
Temi di più un attacco con Bendtner o con Giovinco?
“Hanno quattro o cinque attaccanti con caratteristiche diverse. Bendtner e Giovinco sono gli estremi della loro gamma, ma il denominatore comune è sicuramente la qualità tecnica”.
In base a cosa deciderai di lasciare in panchina uno dei tre attaccanti?
“Non vi dirò la formazione. Hanno quattro punti più di noi, lo scudetto cucito sul petto, non fanno la conferenza pre-partita e dovrei pure dare in anticipo l’undici titolare? A questo punto non partiamo proprio… (sorride, ndr)“
Alessandro Suardelli
(Twitter: @AleSuardelli)