Un’Inter concreta, attenta e determinata sbanca Belgrado, qualificandosi aritmeticamente per i sedicesimi di Europa League con due turni di anticipo: 3-1 per gli uomini di Stramaccioni grazie alle reti di Palacio (doppietta) e Guarin, abile a sfruttare un assist al bacio di Cassano; inutile, per i serbi, la rete di Tomic al novantesimo.
Risultato importante non solo perché consente all’Inter di archiviare la pratica qualificazione, concentrandosi adesso solo sul campionato, ma anche perché si tratta della decima vittoria consecutiva, nonché la decima gara vinta (su 10 giocate) in trasferta.
Sul campo del Partizan, Stramaccioni schiera la sua squadra con un 4-5-1, dove Livaja è l’unico riferimento avanzato, Mudingayi svolge il ruolo di “buttafuori” davanti alla difesa, guidata dalla coppia Silvestre-Juan Jesus. Dopo le prime fasi di studio, in cui succede ben poco se non gli infortuni di Mudingayi per i nerazzurri e di Ilic per i serbi, l’Inter prova a far valere il maggior tasso tecnico, ma le conclusioni di Guarìn e Pereira non sono troppo pericolose; il Partizan, a caccia dei 3 punti per non salutare la competizione, si limita a uno scolastico possesso palla, senza mai pungere fino alle due “zuccate” di Ivanov, su cui Handanovic si dimostra uno dei portieri più forti del mondo.
La mossa vincente di Strama arriva nell’intervallo, quando sostituisce Nagatomo con Palacio, dando maggior peso all’attacco nerazzurro; prima del gol del vantaggio del Trenza, l’Inter rischia tantissimo con un quasi autogol di Juan Jesus. Ci pensa l’attaccante ex Genoa a far valere la più classica delle leggi non scritte del calcio, ossia gol sbagliato, gol subìto: Guarìn sfonda sulla fascia e trova l’argentino libero di colpire di petto a porta vuota. L’Inter gioca una partita matura, difendendosi con ordine e cercando di colpire in contropiede; il 2-0 è confezionato sull’asse Guarìn-Palacio, con quest’ultimo che in diagonale firma la sua doppietta. Il popolo nerazzurro può quindi godersi un bel finale di partita, in cui Guarìn mette il sigillo su una bellissima prestazione; a nulla serve il 3-1 di Tomic, proprio nell’ultimo minuto dei tempi regolamentari.
Nerazzurri infallibili in trasferta, con grande soddisfazione di tutti i suoi tifosi: il sogno europeo può continuare, con l’obiettivo di riportare a Milano quella coppa che, seppur con diversa denominazione, manca in bacheca dal 1998.