Gasperini aveva provato a rilanciarlo come leader di una squadra da ricostruire, la sua risposta fu la doppietta nello sfortunato esordio in campionato di Palermo. Poi, una serie di prestazioni abuliche e, con l’avvento di Ranieri, il sorpasso di Pazzini nelle gerarchie d’attacco. Questo è Diego Milito, disperatamente alla ricerca di sé stesso. Autore fin qui di tre gol, di cui due dal dischetto, il Principe nerazzurro si è confessato ai microfoni di Inter Channel, parlando del suo scarso momento di grazia, del clamoroso gol sbagliato sulla linea di porta a Bergamo, dei tifosi, delle voci su un suo possibile addio a gennaio fino ad arrivare alla coesistenza con Pazzini e all’addio di Gasperini.
“Mi è arrivata una palla buonissima da Maicon, ma io sono andato troppo avanti e con la velocità mi è rimasto il pallone a mezza altezza, ho voluto appoggiarlo di petto in porta ma è andato su. Purtroppo gira così, è stato un errore mio“. Dopo il gol fallito, tanta rabbia: “Purtroppo per gli attaccanti ci sono periodi così, uno però ha esperienza e sa che può capitare, devo essere sereno e tranquillo, equilibrato, io ho fiducia, sto bene, cercherò di rifarmi“. Menomale che ci sono i tifosi: “Sono fantastici, mi sono sempre vicino: quest’anno e anche l’anno scorso, nei momenti di difficoltà, sono sempre stati con me. Il loro apporto è fondamentale. Quello che posso dire è che non potrò mai ripagare un amore così forte, un amore che ho sentito da subito, dal primo momento in cui sono arrivato all’Inter“.
Nonostante il periodo non facile che sta vivendo Milito a Milano, l’idea di lasciare l’Inter non gli passa nemmeno per la testa: “Con Ranieri e i compagni ho un ottimo rapporto. Sono felicissimo qui, davvero. Non ho problemi con nessuno e non ho mai pensato di andarmene a gennaio, sono cose per niente vere“. Anche sulla rivalità che ci potrebbe essere con Pazzini per il ruolo di centravanti, il Principe non fa polemiche e si m0stra disponibile: “È vero che Pazzini ed io magari siamo più simili come caratteristiche ma non è un problema, l’importante è lavorare bene durante la settimana, momento in cui ti conosci di più con i compagni. Comunque non c’è nessun problema a giocare con lui, con Forlan o con Zarate”.
Milito, spende una considerazione anche sull’addio di Gasperini: “Credo che sia stato un momento in cui noi non siamo riusciti a fare risultati e nel calcio paga l’allenatore in questi casi. Noi magari non eravamo nella condizione migliore e non siamo riusciti a capire cosa voleva, questo ci è dispiaciuto tanto”. Sabato sera, a San Siro, arriva la Juve: “Pensiamo a vincere. Questa è la cosa più importante”.
Noi, intanto, aspettiamo tutti il ritorno del vero Principe, quello che ci ha fatto vivere immense emozioni, prime fra tutte quelle di Madrid. Probabilmente però, sarà difficile riavere un Milito così.