Alzi la mano chi di noi, quando da bambino ha iniziato a dare i primi calci a un pallone, non ha sognato di arrivare a 20 anni con una cinquantina di presenze tra Serie A e Liga, di esordire con la maglia della Nazionale del proprio paese e di avere in bacheca una Supercoppa italiana, una Coppa Italia, un Mondiale per club e un Campionato mondiale Under 20. Un palmares niente male quello di Philippe Coutinho Correia, più semplicemente Coutinho, soprattutto se si tiene in considerazione la giovane età del trequartista di Rio de Janeiro, nato il 12 giugno del 1992.
Il fatto di essere brasiliano, dotato di una tecnica eccezionale e di aver già vinto molto, oltre a tanti onori, comporta altrettanti oneri: i tifosi si aspettano sempre di più, l’attenzione dei media si concentra maggiormente su di te e la critica comincia a essere meno indulgente, specie dopo una serie di prestazioni sottotono.
Dopo la seconda parte della stagione 2011/2012 molto positiva vissuta a Barcellona, sponda Espanyol, Philippe ha fatto ritorno a San Siro con la consapevolezza di poter essere importante per la squadra e con la grande fiducia riposta in lui da Stramaccioni; già nelle prime sfide ufficiali europee, il tecnico romano ha dato ampio spazio al giovane talento cresciuto nel Vasco da Gama e i risultati sono stati soddisfacenti, con prestazioni di livello e una bellissima rete a Spalato nell’andata del terzo turno preliminare di Europa League.
L’infortunio rimediato a fine ottobre contro il Partizan ha frenato la corsa di Coutinho a una maglia da titolare, costringendolo ai box per un mese, complice una frattura d’impatto nel margine anteriore della tibia. Al rientro, con un Cassano in grande spolvero, il minutaggio del talento carioca è un po’ diminuito rispetto ai primissimi mesi di questa stagione e, complice anche qualche prestazione non eccezionale (vedi la gara casalinga con il Palermo), sono tornati “di moda” gli interrogativi dei tifosi interisti circa il reale valore del giovane trequartista.
Dal momento che il calcio è un mondo bellissimo, ma anche spietato, ha ripreso a circolare la voce di un possibile prestito di Coutinho già nel mercato di gennaio; quest’ ipotesi, però, difficilmente troverà conferma nella realtà, dal momento che l’abbondanza non è certo una caratteristica del reparto avanzato nerazzurro: Sneijder è alla prese con uno dei casi contrattuali più spinosi della storia recente dell’Inter, Alvarez continua a non mostrare segni di miglioramento tangibile e delude ogni qualvolta disputa una gara ufficiale, Palacio sta vivendo un fisiologico periodo di lieve appannamento e Cassano e Milito, per quanto indispensabili, non sono indistruttibili ed è impensabile spremerli da qui fino a fine stagione.
Partendo da queste considerazioni, difficilmente la dirigenza interista si priverà di un giocatore come Philippe, vista anche la considerazione che Strama ha del brasiliano; la speranza di rivedere il Coutinho apprezzato a inizio stagione è tanta, nonché quella che il trequartista della Seleçao possa incrementare il livello delle proprie prestazioni e, forse, contribuire a rendere meno amaro l’addio (praticamente certo) di Sneijder.