Gli episodi nel mondo del calcio sono sempre stati decisivi per il raggiungimento del risultato. Ma forse mai come in questo campionato.
La situazione economica è quella che è, le società non possono più investire come una volta e, di conseguenza, di grandi campioni nella nostra Serie A se ne vedono sempre meno. Vincere una partita, dunque, diventa sempre più difficile: bisogna sfruttare al massimo le occasioni da gol, anche e soprattutto con le cosiddette “piccole” altrimenti i tre punti, conquistati una volta grazie al colpo del fuoriclasse di turno, diventano utopia anche in match dall’esito apparentemente scontato.
La pesante sconfitta di domenica dell’Inter ad Udine ne è la chiara dimostrazione: dopo un primo tempo equilibrato e terminato sullo 0 a 0, nella ripresa l’inerzia della gara è passata in mano ai nerazzurri vicinissimi al gol con tre clamorose occasioni, una capitata sui piedi di Jonathan e due sciupate da Palacio. Troppi errori per non essere puniti dalla dura legge del calcio: gol sbagliati gol subiti, perchè in casi come questo è giusto usare il plurale. Di Natale e Muriel, infatti, come cecchini infallibili, hanno fissato il risultato sul 3-0.
Hanno pesato tantissimo, quindi, gli errori sotto porta degli uomini di Stramaccioni, in particolare quelli di Rodrigo Palacio ormai a secco dal 18 novembre (2-2 in casa contro il Cagliari). “El Trenza” sta vivendo un’involuzione rispetto all’iniziale periodo da favola in cui riusciva a trasformare in rete ogni pallone toccato. I suoi errori contro il Genoa, prima della sosta natalizia, e allo stadio “Friuli”, con la complicità di altri suoi compagni, hanno inciso, e non poco, sul risultato di queste due ultime partite dei nerazzurri.
L’avventura dell’argentino a Milano, comunque, è da ritenersi fin qui positiva, considerando che tra campionato, coppa Italia ed Europa League ha totalizzato 21 presenze con già 10 reti realizzate (una media vicina ad un gol ogni due partite). Stramaccioni, visto il grande spirito di sacrificio dell’ex Genoa, ha potuto osare inserendo in più occasioni il tridente “pesante”, proprio grazie al suo lavoro in fase di non possesso.
Un momento di appannamento sotto porta capita a tutti gli attaccanti, basta attendere con fiducia che gli episodi girino a favore, sia per Palacio che per l’Inter…