Vivere o niente. Così canta Vasco Rossi in una sua canzone spesso trasmessa alla radio. Prendendo spunto da uno degli artisti più amati, possiamo immaginare il pensiero di Stramaccioni e Zeman a pochi giorni dal primo di tre confronti tra Inter e Roma: vincere o niente.
Quello che è stato il leitmotiv di tanti avvincenti duelli tra nerazzurri e giallorossi nel recente passato, dal campionato alla Coppa Italia, senza dimenticare la Supercoppa italiana, si ripropone anche quest’anno, nonostante le due compagini abbiano, rispetto a qualche anno fa, un po’ ridimensionato i loro obiettivi.
Roma-Inter è sempre stato sinonimo di gol e spettacolo, sia che si trattasse di campionato o di Coppa; tante gioie interiste, condite da qualche fisiologica (e meritata) vittoria di Totti e compagni: dal trionfo 4-0 in trasferta della prima Inter dell’era Mourinho alla rimonta in Supercoppa da 0-3 a 4-3, passando per il primo successo in Coppa Italia nella stagione 2004/2005, senza dimenticare le vittorie giallorosse come il 6-2 nell’andata della finale di Tim Cup 2006/2007 o il 2-1 nell’anno del Triplete nerazzurro che riaprì il campionato e lo rese avvincente fino all’ultima giornata.
Dopo tante battaglie per l’ambìto tricolore, per alzare al cielo la Coppa nazionale o per “incoronare” la migliore della stagione precedente con la finale di Supercoppa, in questo freddo gennaio interisti e capitolini si troveranno gli uni contro gli altri in un doppio confronto che si preannuncia interessantissimo; accomunate dall’obiettivo di centrare il terzo posto, che consentirebbe l’accesso ai preliminari di Champions League, le due squadre viaggiano con un ritardo di rispettivamente 4 e 10 punti dalla terza piazza, occupata al momento dalla Lazio. Perdere domenica sera nel match di campionato potrebbe rivelarsi un peccato mortale per entrambe le formazioni; una sconfitta potrebbe infatti sancire l’addio quasi definitivo all’Europa che conta (anche se, come è già capitato più volte, le grandi rimonte nel calcio sono tutt’altro che impossibili), con il rischio che il k.o. si ripercuota sul morale della squadra.
Vincere o niente. Il solito motivo ricorrente accompagnerà gli uomini di Strama e quelli del tecnico boemo anche nella sfida valevole per la semifinale d’andata di Coppa Italia, in programma all’Olimpico il 23 gennaio; obiettivo dichiarato da entrambe le società, la Tim Cup è stata teatro di incredibili partite tra queste due formazioni, vere e proprie battaglie dal risultato a volte sorprendente. Quella che si presenta a Inter e Roma è una chance importante per raggiungere l’atto finale del torneo e garantirsi quantomeno l’accesso all’Europa League per la stagione 2013/2014.
Totti, Osvaldo e Lamela da una parte, Palacio, Cassano e Milito dall’altra (anche se il barese e il Principe sono acciaccati e con molta probabilità salteranno la sfida di campionato), senza dimenticare Pjanic, Destro, Florenzi, Handanovic, Guarìn, Ranocchia e tutti gli altri che si apprestano a dare vita a una tripla e incandescente sfida come qualche stagione fa.
L’Inter si trova forse al primo grande bivio della stagione, dove sbagliare potrebbe costare carissimo; la fiducia nel lavoro della squadra e del tecnico è tanta, come dichiarato anche da Guarìn in settimana. La speranza del popolo interista è che Strama riesca a sfatare il tabù che lo vede sempre sconfitto contro le squadre della capitale (k.o. 3-1 la scorsa stagione e 1-0 quest’anno con la Lazio e 3-1 con la Roma nella gara d’andata) e regalarsi la prima grande gioia contro la squadra della sua città.