Domani, alle ore 20.45, andrà in scena allo stadio “Giuseppe Meazza” il derby della Madonnina tra Inter e Milan, partita valida per la 26^giornata di Serie A.
In diretta dalla sala stampa del centro sportivo “Angelo Moratti”, vi proponiamo le dichiarazioni rilasciate da mister Stramaccioni nella consueta conferenza della vigilia.
Quali sono le sensazioni in vista del derby?
“Abbiamo voglia di mettere in campo tutta la carica necessaria per ribaltare i giudizi negativi dell’ultimo periodo. In parte l’abbiamo fatto giovedì, ma sappiamo che domani sarà un’altra partita. Non vediamo l’ora di giocare e di mettere in campo tutto quello che abbiamo dentro”.
Quanto ti dà fastidio che a fine febbraio si dica ancora che l’Inter non abbia trovato una sua identità tattica?
“Nelle critiche c’è sempre un fondo di verità. E’ innegabile che questa stagione, dal punto di vista dell’evoluzione tattica, sia stata tormentata. Ogni volta che credavamo di aver trovato la quadratura è successo qualcosa che ci ha fatto perdere la continuità. Abbiamo cambiato tanto, sia in estate sia a gennaio: con 15 giocatori nuovi rispetto alla scorsa stagione è normale che inizi un percorso tattico diverso. Avevamo inanellato una serie positiva di risultati con la difesa a tre, ma quando abbiamo perso Samuel sono venute meno le certezze. Adesso, senza Milito, abbiamo perso il terminale offensivo ideale per giocare con il tridente. Anche altre squadre, perdendo giocatori così importanti, sarebbero state costrette a rivedere qualcosa”.
Il fatto che Antonio Cassano abbia disputato 90 minuti sia a Firenze sia a Cluj, può essere indicativo in ottica formazione?
“Voglio mettere in campo l’Inter migliore per vincere il derby o quantomeno per essere competitivi. In funzione di questo ragionamento, può essere che ci sia qualche esclusione eccellente, ma non è detto che sia Cassano a restare fuori”.
Il Milan è davvero favorito?
“Loro stanno vivendo un periodo positivo e hanno battuto il Barcellona, che è la squadra più forte del mondo. Noi arriviamo da un momento difficile e dobbiamo far fronte a tante assenze importanti. Per voi è normale dire che siano loro i favoriti, ma io sono convinto delle potenzialità della mia squadra. Anche l’anno scorso dovevamo essere la vittima sacrificale, ma gli abbiamo dato filo da torcere”.
A posteriori, avresti fatto volentieri a meno della trasferta in Romania?
“E’ stato importante giocare per scrollarci di dosso il peso della sconfitta di Firenze. La partita di Cluj ci ha permesso di ritrovare forza e sicurezza. Fare male giovedì sarebbe stato un brutto segnale. Probabilmente non ci aspettavamo neanche di fare così bene, ma il risultato di Europa League ci dà la tranquillità necessaria per affrontare il derby”.
Le altre squadre impegnate in Europa League giocheranno lunedì, voi invece scenderete in campo domani. Pensi che, al di là degli obblighi televisivi, andrebbe rivisto il calendario?
“Credo che l’Europa League vada rispettata, anche per tenere alto il coefficiente Uefa. Questo aspetto dovrebbe essere preso in considerazione quando si stilano i calendari. In certi casi, giocare il giovedì sera – soprattutto quando si va in trasferta – e poi la domenica ha il suo peso. Però non voglio fare un discorso legato al derby nè cercare alibi. E’ una problematica generale, di calendario. Se vogliamo continuare ad onorare l’Europa League dobbiamo tenerne conto quando viene programmata una stagione”.
Sarà determinante il fattore ambientale domani?
“Sì, sarà fondamentale. Il nostro pubblico ha approcciato benissimo a questa stagione: abbiamo fatto il maggior numero di abbonamenti in Italia e i nostri tifosi ci sono sempre stati vicini. Questa cosa ci dà una forza incredibile. Il pubblico sarà il nostro dodicesimo uomo. C’è tanta voglia di fare bene e di ribaltare certi giudizi. A volte sembra che l’Inter stia lottando per non retrocedere, invece siamo solo a un punto dal Milan e siamo ancora in corsa anche per gli altri obiettivi stagionali”.
Domani in molti si aspettano una partita d’attesa da parte dell’Inter…
“Noi ce la vogliamo giocare. Sappiamo che il Milan ha qualità importanti. Nessuno dei miei calciatori scenderà in campo con paura. Anzi, saremo noi a dover mettere qualcosa in più, visto il periodo. Ovviamente la presenza di Ranocchia e Chivu sarà determinante per comporre la formazione. Ma, al di là dell’undici titolare, noi proveremo a vincere”.
Nella testa di Andrea Stramaccioni come dev’essere il derby perfetto?
“Quello in cui siamo noi a vincere (sorride, ndr). Dev’essere importante l’approccio. Quando abbiamo iniziato bene una partita, l’abbiamo condotta alla grande fino al novantesimo. Sicuramente il Milan dal punto di vista psicologico sta bene e arriva con i favori del pronostico. Io, però, penso solo alla mia squadra”.
Vuoi aggiungere qualcosa sulle possibili contestazioni a Balotelli?
“E’ due settimane che sento parlare di questa cosa. Abbiamo detto quello che c’era da dire. I tifosi interisti non hanno bisogno di lezioni da parte di nessuno. Non c’è niente da aggiungere”.
Per ora hai vinto due derby su due. Che emozioni ti porti dietro?
“Grandi emozioni. Il primo derby è stato incredibile dal punto di vista ambientale. Un appassionato non può smettere di seguire il calcio prima di entrare almeno una volta a San Siro in occasione del derby. E’ qualcosa di pazzesco. Riesci a leggere emozione anche negli occhi dei giocatori più esperti. Personalmente non vedo l’ora di giocare partite così, sono quelle che ti danno la gioia di allenare”.
C’è qualche episodio a cui sei particolarmente legato?
“Sicuramente il gol di Maicon nel derby dell’anno scorso. Fece un gol incredibile e nell’abbraccio che ci siamo dati, ci siamo detti una cosa che tengo per me. E’ stato indimenticabile. Poi la vittoria dell’andata, in undici contro dieci, con il Milan arrembante. Adesso, però, conta il presente”.
Vivi questo derby come un esame determinante?
“Cerco di ragionare sempre come se ogni partita fosse l’ultima. Quando alleni una squadra come l’Inter, soprattutto se non hai un passato glorioso, è normale vederla così. Io ringrazio il Presidente per l’occasione che mi ha dato e spero di ripagare la fiducia con i risultati”.
Il Milan riesce sempre a supportare squadra e allenatore nei momenti di difficoltà. Ti senti supportato alla stessa maniera dalla tua società?
“Credo di non poter chiedere niente di diverso al Presidente. Il problema è come viene dato seguito alle dichiarazioni che vengono fatte. Il Milan ha dato fiducia ad Allegri, ma quello che mi dimostra il Presidente e quello che fanno i giocatori sul campo vale tantissimo per me. E’ il segnale maggiore che un allenatore possa avere”.
La sostituzione di Alvarez a Cluj era legata al suo impiego da titolare nel derby?
“Era una sostituzione legata alla sua gestione. Con l’infortunio di Milito, Alvarez diventa importantissimo per noi. Finalmente ha trovato continuità fisica, quindi ho voluto togliergli qualche minuto dalle gambe. Questo non solo in ottica derby”.
Come hai visto Ranocchia? Quante chance ci sono di vederlo in campo domani?
“Finora l’ho visto solo in orizzontale (sorride, ndr). Al momento è più no che sì. La partita di domani è importante, ma il campionato non finirà con il derby. Quindi Andrea giocherà solo se ci sarà la sicurezza di non aggravare la situazione”.
Sei convinto anche tu, come ha detto Kuzmanovic, che il Milan finirà la stagione con ‘zero titoli’?
“Io spero che l’Inter porti a casa almeno un trofeo. Non mi sento di commentare gli obiettivi e le ambizioni degli altri club”.
Visto l’assenza di Milito, ti piacerebbe avere un Balotelli?
“Diego è il nostro centravanti. Ha avuto un infortunio impronosticabile. Balotelli è un attaccante del Milan e non rientra nei nostri piani. Ovviamente con un attaccante in più avremmo avuto maggiori risorse, ma adesso non ha senso fare questo tipo di valutazioni”.
Domani è una partita decisiva?
“Vedendo i risultati imprevedibili di questa stagione, credo proprio di no. Sia in caso di risultato positivo, sia in caso di sconfitta, il distacco rimarrebbe tra i due e i quattro punti e sarebbe colmabile anche dopo il derby. Il campionato ci ha insegnato che non si può sottovalutare nessuno, perchè si rischia di fare brutta figura. Poi è ovvio che vincere o perdere un derby possa cambiare l’inerzia psicologica”.
Ti aspetti Niang o Boateng nel tridente del Milan? Cambierebbe qualcosa per l’Inter?
“La nostra struttura ormai è definita. Boateng e Niang hanno caratteristiche diverse, ma la presenza dell’uno o dell’altro cambierebbe solo l’interpretazione di alcuni aspetti, non il sistema di gioco o la scelta dei giocatori che opporremo ai nostri avversari”.
Chivu come sta?
“Se Ranocchia stesse bene, cercherei di non rischiare Chivu. Con gli infortuni di Samuel e Silvestre, il recupero di Chivu diventa fondamentale. Se dovesse mancare Ranocchia le possibilità sarebbero ridotte, quindi dovremmo chiedere a Cristian di stringere i denti. Dovremo fare di necessità virtù, perchè siamo in emergenza totale”.
Alessandro Suardelli
(Twitter: @AleSuardelli)