Ospite della trasmissione “Drive Inter” su Inter Channel, Simone Pasa si è raccontato ai microfoni di Nagaja Beccalossi: “Ho iniziato a giocare a calcio a 5 anni nel Montebelluna, squadra del mio paese nei pressi di Treviso. Da piccolo odiavo andare agli allenamenti, mia madre mi obbligava, mentre mio padre, nonostante fosse un calciatore anche lui, non mi ha mai forzato”.
A proposito del suo approdo all’Inter, spiega: “Ho lasciato casa a 14 anni per venire all’Inter. Preferì i nerazzurri piuttosto che il Milan o la Juve perchè quando giocai contro di loro rimasi impressionato dalla facilità con cui ci fecero quattro gol. Sono arrivato come incursore di centrocampo, ma dall’anno scorso faccio il centrale difensivo“.
Simone racconta poi il suo rapporto con i vari allenatori del suo percorso di crescita nel settore giovanile: “A livello calcistico, ho avuto un mister molto bravo a Montebelluna. Sono rimasto sempre molto legato a lui, mi ha aiutato a diventare quello sono. Mentre qua all’Inter il mio primo allenatore è stato Cerrone che mi ha aiutato tantissimo, ma lui era un professionista e ti faceva capire cosa sbagliavi senza farlo in maniera pesante. Poi è arrivato Gatti con cui abbiamo iniziato a studiare certi movimenti, successivamente ho avuto Stramaccioni e Zanetti in contemporanea. Fra tutti posso dire che Strama è il più preparato che abbia mai avuto. In campo si fa capire. Ci sono allenatori che ti dicono cosa fare e non ti spiegano bene il motivo. Lui è molto bravo a farsi capire e far capire perché vuole una certa cosa“.
Infine una battuta sui suoi modelli e sulle prospettive future: “Per il futuro preferirei andare a farmi le ossa da qualche parte. I miei modelli sono Chivu per la difesa, sia come carattere che come qualità, e Cambiasso a centrocampo, anche se a me piaceva molto Thiago Motta“.