Strama: “Prestazione importante, siamo vivi. Kovacic perno del nostro progetto e il Presidente…”

Inter-Tottenham StramaccioniAl termine di Inter-Tottenham, dove i nerazzurri sono andati davvero vicinissimi ad un’impresa storica, Andrea Stramaccioni ai microfoni di Sky commenta così la partita: Stasera prestazione importante. Qui c’è un clima strano, critiche continue… Noi rispondiamo sempre sul campo. Abbiamo fatto un grandissimo passo avanti anche sotto il profilo del gioco, trovando certezze che non sempre riusciamo a trovare. Siamo tutti uniti e vogliamo finire alla grande questa stagione. Moratti? Ieri mi ha telefonato e mi ha detto: ‘Pronto Lucescu?’. E io: ‘No, sono ancora quello di prima’. Il presidente è fantastico. Oggi un segnale fondamentale e l’unico lato positivo che vedo di stasera è che non avremo l’impegno infrasettimanale. La miglior prestazione della stagione”.

Contro gli Spurs, partita egregia di Kovacic: “L’abbiamo voluto, è il perno del nostro progetto. Oggi ha giocato da playmaker in maniera molto proficua e finché è stato in campo ha fatto una grande partita.

Poi, si prosegue ad analizzare il doppio confronto contro i londinesi: “All’andata avevamo sofferto tanto Dembélé e Parker, oggi abbiamo deciso di lasciare più spazio ai terzini che però erano preoccupati e non hanno sfruttato i metri. Anche da un punto di vista del gioco penso sia la migliore prestazione dell’anno. La squadra si è scrollata di dosso la paura, avendo sempre l’iniziativa. Peccato per il risultato perché abbiamo preso gol su una disattenzione, avendo poi tantissime occasioni da rete”.

Un match del genere, può avere dei risvolti per il finale di stagione: 120 minuti di un’intensità incredibile, con qualche giocatore che ha finito non in perfette condizioni. Ma ho visto una squadra vera e un grande passo avanti. Ora la gara con la Samp, poi sosta e la Juve: c’è un mini-torneo da giocare e l’Inter ha dato una risposta sul fatto di essere unita. In questi momenti rischieresti di spaccarti, con tutte le critiche, e invece la risposta sul campo parla da sé. Veniamo da un ciclo in cui ho dovuto gestire sempre Cassano e Palacio: ora lavorando su certezze che abbiamo possiamo ancora progredire, anche sul piano del gioco”.

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